Cronaca

Medicina, mille posti in meno nei test: è polemica

Indiscrezioni e nessuna smentita e anche se per ora si tratta di "voci" sono già scattate le proteste degli studenti. Dall'altra parte l'organizzazione professionale avverte: "Rischiamo fino a 25mila medici disoccupati"

Una vera e propria guerra e a combatterla sono gli studenti da una parte e gli ordini dei medici dall'altra. In mezzo invece c'è il ministero dell'Istruzione e il destino di chi, finita la maturità, proverà il test di ammissione a medicina. A lanciare l'allarme è stata proprio un'organizzazione studentesca, che ha avvertito della possibile riduzione del contigente dei posti assegnati dal Miur per il prossimo anno accademico, che passerebbero da 10mila a 9mila. A rispondere invece sono gli ordini dei medici che vorrebbero un'ulteriore riduzione: un massimo di 7mila iscritti in tutto. Il tutto perché il rischio per chi studia in questa facoltà è la disoccupazione. In più c'è il problema del numero programmato già saltato per le riammissioni dopo le vittorie dei ricorsi.  

Ma gli studenti non hanno intenzione di mollare: "Si tratta di una decisione totalmente arbitraria - dichiara Alberto Campailla, portavoce di LINK-Coordinamento Univeristario - poiché manca una seria previsione del fabbisogno di personale medico per i prossimi anni. Ma è anche una decisione autoritaria poiché non vi è stato alcun confronto su questo argomento con gli organismi di rappresentanza studentesca o le associazioni di categoria". "Se davvero il numero di posti a disposizione verranno abbassati  -  continua Gianluca Scuccimarra, coordinatore dell'Unione degli universitari  -  ancora una volta il ministero dimostrerà la sua incapacità nel gestire il caos causato della scomparsa del plico di Bari che ha permesso a migliaia di studenti ad essere ammessi in sovrannumero". Su tutte le furie anche gli studenti delle scuole superiori: "E' assurdo che a fine giugno gli studenti che stanno terminando gli esami di maturità si vedano cadere improvvisamente addosso anche la tegola della diminuzione dei posti per Medicina e Chirurgia" afferma Alberto Irone, portavoce della Rete degli Studenti Medi. 

Ma la diminuzione dei posti per l'accesso alla facoltà di medicina è nell'aria. Una decisione "fortemente influenzata da interessi particolari, tanto che a dare l'annuncio del taglio sarebbe stata la stessa Fnomceo: la Federazione nazionale degli ordini dei medici, dei chirurghi e degli odontoiatri" dicono dall'Uds. In effetti il 26 giugno 2015 la presidente della Fnomceo, Roberta Chersevani aveva chiesto un cambiamento di rotta: "Se non si corre ai ripari nei prossimi 10 anni saranno 25mila i medici che non avranno alcuna possibilità di sbocchi occupazionali nel servizio sanitario nazionale". I numeri, secondo la federazione dei medici, "parlano chiaro: sono 10mila ogni anno gli immatricolati a medicina, e questo solo secondo il numero programmato, perché altri 9mila posti sono stati, negli ultimi cinque anni, resi disponibili a seguito dei ricorsi degli esclusi". Insomma per la federazione dei professionisti bisogna "abbattere a 6500/7000 il numero degli accessi a Medicina, fabbisogno adeguato a soddisfare il turnover dei medici, senza creare sacche di disoccupazione e sottoccupazione. E ciò in attesa di una revisione dei criteri di programmazione dei professionisti da formare sulla base delle esigenze di salute della popolazione".


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