Cronaca

Totò Riina, ora lo Stato chiede il conto agli eredi: cartella da due milioni di euro

Maxi rimborso per le spese relative alla detenzione in carcere. A notificare la cartella esattoriale da pagare (a Ninetta Bagarella) è stata Riscossione Sicilia:

Totò Riina

Un conto da due milioni di euro per la detenzione del capomafia arrestato a Palermo il 15 gennaio 1993, dopo 23 anni di latitanza. A notificare la cartella esattoriale da pagare a Ninetta Bagarella, moglie di Totò Riina, è stata Riscossione Sicilia, la società che riscuote i tributi nell'isola.

La procedura di recupero del credito è stata attivata dal carcere di Parma, l'ultimo istituto penitenziario in cui Riina è stato detenuto ed è morto, attraverso il ministero della Giustizia. 

Così l'avvocato Luca Cianferoni, che per anni ha difeso Totò Riina, commenta con l'Adnkronos la notizia: "Una boutade, ci avevano già provato quando Riina era vivo. E adesso si rifanno vivi anche con i suoi  eredi...". Due milioni di euro: è quanto dunque sarebbero costati i 24 anni di carcere duro scontati dal capo dei capi.

"E' una boutade - dice ancora Cianferoni - ripeto - Agli altri,  come ai Provenzano o ai Morabito, è stata recapitata la cartella esattoriale?. E' una partita di giro contabile...". Sembra che la  famiglia abbia rinunciato formalmente alla eredità del capomafia.


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