Cronaca

Piccola vittima del terremoto, oggi geologa: "Voglio che non succeda mai più"

Pia è stata una delle sopravvissute al sisma che fece crollare la scuola di San Giuliano di Puglia. Oggi ha realizzato il suo sogno: "Lo sentivo come un destino". Il suo impegno è tutto per la prevenzione, a fianco anche delle famiglie che persero i loro figli durante il terremoto de L'Aquila

Sono passati 13 anni dal sisma che provocò il crollo della scuola di San Giuliano in Puglia, una tragedia che costò la vita a 27 bambini e un'insegnante. Da quel giorno il volto della piccola cittadina è cambiato e con esso anche la vita di quei bimbi sopravvissuti. Una di loro, Pia Antignani, ha deciso di dedicare la sua vita alla prevenzione e come il suo compagno di "tragedia" Dino ha studiato geologia: "E' come se adesso quello debba essere il mio destino: non voglio che eventi del genere accadano mai più". 

LA BIMBA SOPRAVVISSUTA AL TERREMOTO OGGI E' GEOLOGA - VIDEO 

Il suo impegno è stato riconosciuto anche dall'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, dove si è svolta la cerimonia del Premio Avus, voluto dall'associazione che riunisce i parenti delle vittime del terremoto de L'Aquila. Qui si sono ritrovati i testimoni di quelle due tragedie non solo per ricordare le vittime ma anche perché di morti, in circostante come quelle, non ce ne siano più: "Stiamo metabolizzando il lutto, anche se ho paura che questo non avverà mai davvero - dice commosso Sergio Bianchi, papà di Nicola, morto quel 6 aprile 2009 nello studentato dell'università abruzzese - ma la nostra battaglia per la prevenzione non si fermerà: avere al nostro fianco San Giuliano di Puglia e l'intera comunità dei geologi ci dà la certezza che anremo avanti a parlare dei nostri figli. Perché non si può dimenticare, non si possono continuare a commettere gli stessi errori". 

"E' qualcosa di vergognoso: al di là delle normative manca la coscienza collettiva. Per questo bisogna fare prevenzione, soprattutto nelle scuole, con quelli che saranno i cittadini del futuro" afferma Domenico Angelo, presidente dell'Ordine dei geologi del Molise. Infatti il premio Avus è stato consegnato a quelle scuole che si sono impegnati in progetti di prevenzione. Non solo: "Nelle scuole molisane nascerà la figura dello psicologo esperto in didattica di emergenza e post-emergenza, con l'obiettivo di avere a disposizione una figura esperto della gestione di tutte le emergenze che gli istituti scolastici potrebbero trovarsi di fronte in caso di terremoto e alluvioni. A presentare il progetto è Giuseppe Colombo, provveditore agli studi di Campobasso, all'epoce preside della scuola "Francesco Jovine" di San Giuliano di Puglia: "Il pensiero va alle maestre, ai collaboratori scolastici e a tutti i ragazzi, 'superstiti' che, a seguito di quella bruttissima esperienza hanno dovuto ricostruire il loro 'equilibrio' psico-fisicosociale, portando sul proprio corpo tangibili e vistose cicatrici, indiscutibilmente meno dolorose di quelle dell’anima che, soprattutto in questo periodo, tornano a sanguinare vistosamente". 

Ma il problema della prevenzione riguarda tutto il nostro paese: "Purtroppo a 13 anni da quel giorno, in Italia, c’è ancora il problema della messa in sicurezza delle scuole, il 50% delle quali non ha il certificato di agibilità. Si pensi a quanto c'è da fare nella direzione della sicurezza, in un Paese in cui ben 28mila scuole su 42mila si trova in zone ad elevato rischio sismico - spiega Gian Vito Graziano il presidente nazionale dell'ordine dei geologi - Una buona parte degli edifici scolastici è stata costruita prima del 1900, un tempo in cui la normativa neanche esisteva. La scuola, invece, deve essere in assoluto il luogo più sicuro e più bello dove si forgeranno i cittadini del futuro". 

Ora si aspetta la risposta delle istituzioni ai numerosi appelli alla prevenzione lanciati da sopravvissuti, famiglie delle vittime ed esperti. Intanto uno è già stato fatto e riguarda i risarcimenti alle famiglie delle piccole vittime del terremoto di San Giuliano. Il sindaco Luigi Barbieri incontrerà i rappresentanti del ministero dell'Economia il 5 novembre, per comprendere se sarà possibile inserire nella legge di Stabilità quei 35 milioni di euro che spettano ai familiari delle piccole vittime. 


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