Donna

La scienza conferma: non essere mai puntuali è una malattia

Essere ritardatari può rientrare in una vera e propria patologia, riscontrata per la prima volta ad uomo scozzese, in ritardo da 57 anni

Le richieste di perdono per i continui ritardi agli appuntamenti quotidiani potrebbero essere soppiantati da tanto di certificato medico se all’incorreggibile rallentato viene diagnosticato il ‘chronical lateness’ , il ritardo cronico, appunto, un vero e proprio disturbo che in Scozia è stato riscontrato per la prima volta in un uomo di 57 anni. 

Jim Dumbar, riflettendo sulla sua incapacità totale di arrivare puntuale a qualsiasi incontro, vizio che gli aveva attribuito la nomea di maleducato e fatto sentire tanto inadeguato quanto impotente, si è rivolto ai medici del Ninewells Hospital di Dundee, i quali hanno appurato l’esistenza di una patologia che merita comprensione, come qualsiasi disturbo della salute.

Pare che il disturbo dipenda dalla stessa area del cervello coinvolta nel deficit di attenzione e iperattività (Adhd), che inganna la persona affetta sui tempi necessari per recarsi a un appuntamento e per svolgere tutte le azioni che lo precedono. Questo non significa, come fanno notare anche i medici, che l’uomo debba rinunciare a gestirsi i tempi in modo più preciso, poiché basta fare un’abbondante tara a tutti i tempi organizzativi, tanto che adesso ha imparato a convivere con il suo disturbo, organizzandosi con un vantaggio di 11 ore.

Il Corriere della Sera ha ascoltato il parere di Anna Ogliari, Psicoterapeuta e Medico Specialista in Psicologia Clinica, ricercatore presso il San Raffele, che ha spiegato che questa diagnosi può essere ricondotta a un filone di ricerca della psicopatologia dell’età evolutiva e della neuropsichiatria infantile noto come ‘sluggish cognitive tempo’, disturbo di cui si parla nella letteratura scientifica da una trentina di anni e che si associa al deficit di attenzione e iperattività caratterizzato da letargia, movimenti lenti e confusione mentale, al punto tale da ritardare le azioni in modo patologico.


Si parla di