Economia

Alitalia parla arabo: "Domani si firma"

L'incontro con l'amministratore delegato di Etihad è andato molto bene e domani si firma l'accordo tra Alitalia e la compagnia emiratina: lo ha detto il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, al termine del vertice con Hogan a Palazzo Chigi

Il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi

ROMA - C'è l'accordo, e domani sarà messo nero su bianco. Ormai è fatta, gli arabi entrano in Alitalia. "Su Etihad abbiamo chiuso. Domani pomeriggio si firma", ha annunciato il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi, arrivando stamattina a Montecitorio al termine dell'incontro con James Hogan, amministratore delegato della compagnia degli Emirati.

"E' stato fatto un buonissimo lavoro, oggi gli ultimi dettagli e domani si chiude. E' un'iniezione di fiducia per il Paese, anche dopo i dati di ieri. L'incontro col governo è andato molto bene", ha commentato Lupi. Al vertice di stamattina hanno preso parte anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano del Rio, e rappresentanti del ministero dell'Economia. Per questa sera, intanto, è stato convocato un nuovo cda dell'ex compagnia di bandiera.

IL RUOLO DI POSTE ITALIANE - Le due compagnie hanno limato gli ultimi dettagli dell'accordo, mentre l'ad di Poste Francesco Caio è stato ricevuto separatamente dagli altri soci. Un incontro di grande cordialità, riferiscono fonti vicine al dossier, che ha permesso di passare dalla discussione dei giorni scorsi sulle sinergie alla messa in pratica della partnership tra Poste ed Etihad: su questo dalla prossima settimana sarà al lavoro un team congiunto che si occuperà di rendere esecutivi i vari argomenti della collaborazione, tra cui vendita dei biglietti negli uffici postali, assicurazioni per il turismo, e-commerce. 

Il ceo di Etihad ha poi incontrato l'azienda e gli azionisti, summit durato circa un'ora e al termine del quale Del Torchio ha spiegato che "continuiamo a lavorare. La notte sarà lunga". La riunione doveva servire a sciogliere gli ultimi nodi: il prestito ponte di circa 150 milioni, su cui va chiarito chi metterà mano al portafogli; la riduzione delle condizioni sospensive per l'efficacia dell'accordo.


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