Economia

Perché l'assegno unico per i figli è a rischio rinvio

Si fa strada l'ipotesi di una partenza ridotta per il 2021 e del rinvio della riforma al prossimo gennaio. Il disegno di legge, che è inserito tra le riforme di accompagnamento al Pnrr del governo Draghi

L'assegno unico per i figli è a rischio. E si fa strada l'ipotesi di una partenza ridotta per il 2021 e del rinvio della riforma al prossimo gennaio. Il disegno di legge, che è inserito tra le riforme di accompagnamento al Pnrr del governo Draghi, ad oggi ha un peso di 20 miliardi di euro ma il Consiglio dei Ministri deve adottare decreti legislativi per attuare la legge delega 46/2021. E i tempi potrebbero non bastare. 

Assegno unico per i figli a rischio?

Le commissioni parlamentari dovranno esprimere i pareri sui testi entro 30 giorni. E con le osservazioni i tempi potrebbero slittare rispetto alla scadenza del primo luglio, la data in cui l'assegno unico per i figli dovrebbe debuttare. I tre miliardi stanziati sono già stati impegnati per far partire la riforma da quest'anno, anche se la legge delega lascia tempo fino al 30 marzo 2022 per l'attuazione. Il Sole 24 Ore scrive oggi che il tavolo interministeriale che deve stendere i decreti attuativi sta lavorando alle diverse ipotesi. La prima prevede un assegno moderatamente selettivo, la seconda uno più marcatamente progressivo e in ultimo c'è una versione transitoria dello strumento. Che è stata studiata proprio per fronteggiare le ipotesi di rinvio. 

Il quotidiano spiega che le prime due proposte prevedono un contributo fisso e una quota variabile che decresce in modo non lineare in base all'Isee, in misura più o meno marcata. In entrambe le prime due simulazioni circa 1 milione di famiglie rischia di prendere meno. E poi c'è l'idea di una partenza light: un assegno aggiuntivo da 25o euro una tantum per il 2021, rinviando di fatto il riordino al 2022. Una strada che sembra ormai obbligata. Il governo sta anche pensando di lasciare in vigore le detrazioni fiscali e gli assegni al nucleo familiare fino alla fine dell'anno, prevedendo un contributo aggiuntivo per i lavoratori autonomi e per i soggetti incapienti ai fini Irpef. Ma anche così, il vero inizio dell'assegno unico slitterebbe all'anno prossimo. 

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