Economia

Benzina e diesel, aumentano i prezzi oggi. Ma quanto guadagnano davvero i benzinai?

Il taglio di 30,5 cent è durato pochissimo. I prezzi sono in risalita ma le tre maggiori associazioni dei benzinai Figisc, Fegica e Faib protestano

Foto Ansa

Più che beffa, è mercato. Come vi abbiamo raccontato ieri, il prezzo di benzina e diesel è già tornato a salire. Non passano che 48 ore dal taglio delle accise sui carburanti ed i prezzi di senza piombo e gasolio riservano brutte sorprese per gli automobilisti. Per effetto del "fortissimo rialzo delle quotazioni dei carburanti sui mercati internazionali" che si è registrato mercoledì, infatti, ieri l'Eni ha deciso di aumentare di 6 centesimi al litro il prezzo consigliato di benzina e gasolio. Altre compagnie stanno modificando i prezzi. Nell'ultima settimana si sono accumulati rialzi, sulle quotazioni internazionali di benzina e gasolio, rispettivamente di 10 e 24 cent/litro. Da qui i rincari dei prezzi alla pompa di ieri. Insomma, svanisce in un colpo solo quasi un quinto dello sconto fiscale che era appena entrato in vigore, e oggi molti altri produttori potrebbero replicare la mossa: Eni spesso però è, vista la sua forza, il "price maker" del mercato italiano. Gli altri si adeguano in molte occasioni.

Secondo gli ultimi dati raccolti dall'Osservaprezzi carburanti del Mise aggiornati a mercoledì, al netto dei possibili ritardi nelle comunicazioni, il prezzo medio nazionale sino ad ora si è ridotto di 23 centesimi al litro su benzina e diesel self service e di 20 sul servito attestandosi poco sopra 1,80 euro rispetto ai 2,10 della settimana scorsa. Il taglio di 30,5 centesimi delle accise entrato in vigore martedì sembra un miraggio

Quanto guadagna un benzinaio 

Il decreto taglia-accisa che è piaciuto agli automobilisti non è stato invece per nulla gradito dai benzinai. Il decreto secondo gli operatori del settore è molto grezzo nella sua formulazione, taglia con la precisione di una mannaia un settore che esige interventi chirurgici per sostenersi. I grossisti di prodotti petroliferi già la settimana scorsa, e adesso di conseguenza i rivenditori finali, hanno acquistato tonnellate di prodotto ad accisa piena (pagata al momento come prevede la legge) e si ritrovano nei serbatoi un prodotto di valore ben più basso. Le tre maggiori associazioni dei benzinai Figisc, Fegica e Faib in ogni caso non ci stanno: il decreto secondo loro "non contempla nessun meccanismo di compensazione", ragionano Figisc e Faib. Pur condividendo la finalità del taglio fiscale, "utile a calmierare il prezzo finale",  "se esiste un quadro di relazioni particolari, questo è proprio quello che regola il rapporto tra gestore e fornitore o proprietario dell’impianto", dicono.

La Fegica parla di una circolare applicativa dei Monopoli, arrivata con ritardo colpevole rispetto alla velocità del decreto e alle esigenze delle imprese. E fa anche i conti in tasca ai benzinai: il ribasso fiscale (30,5 centesimi tra accisa e Iva) è quasi dieci volte superiore al margine medio di 3,5 centesimi al litro che ripaga il lavoro del benzinaio. Le spese di ogni tipo fra amministrazione, manutenzione, elettricità, spurgo, imposte, commissioni e via dicendo sono ovviamente alte, come per molte professioni del resto. Tutto ciò sarebbe quantificabile in un taglio medio del 77% da quei 3,5 centesimi di euro per litro.

Per rimanere sul tema dei settori interessanti dai rincari, ieri pomeriggio al ministero delle Infrastrutture e mobilità si è svolto l’incontro del Tavolo Autotrasporto convocato in modo urgente dalla sottosegretaria Teresa Bellanova. L’incontro serviva a esaminare i criteri e le modalità di erogazione del fondo di 500 milioni di euro decisi dal Governo per compensare i maggiori costi dovuti agli aumenti. Il Codacons annuncia l'avvio di un'azione collettiva contro i rincari, la macchina dei controlli si è messa in moto. La Guardia di Finanza ha previsto un piano straordinario di verifiche sulle comunicazioni relative al prezzo medio di acquisto, produzione e vendita dell'energia elettrica, del gas e del petrolio e poi ha programmato anche più controlli sul territorio e accertamenti per far luce sulle ragioni del rialzo dei prezzi facendo attenzione al fatto che i rincari possano finire per alimentare condotte evasive o speculative.

Prezzi oggi benzina e diesel

Sulle medie nazionali dei prezzi praticati alla pompa di benzina e gasolio continua a riverberarsi l'effetto del taglio delle accise. Il gasolio scende sotto quota 1,8 euro/litro, tornando a essere meno caro della benzina, ancora poco sopra 1,8. In calo i prezzi per tutti i marchi, fatta eccezione per Eni che ieri ha ritoccato i listini al rialzo. Scelta che questa mattina attua anche Q8. Quotazioni petrolifere internazionali in calo per la benzina e ancora in lieve aumento per il diesel. Brent sui 118 dollari. Stando alla consueta rilevazione di Staffetta Quotidiana, questa mattina Q8 ha aumentato di 3 centesimi al litro i prezzi consigliati della benzina e di 4 quelli del gasolio.

Queste sono le medie dei prezzi praticati comunicati dai gestori all'Osservatorio prezzi del ministero dello Sviluppo economico ed elaborati dalla Staffetta, rilevati alle 8 di ieri mattina su circa 15mila impianti: benzina self service a 1,815 euro/litro (-21 millesimi, compagnie 1,813, pompe bianche 1,822), diesel a 1,798 euro/litro (-19, compagnie 1,791, pompe bianche 1,813). Benzina servito a 1,954 euro/litro (-34, compagnie 1,986, pompe bianche 1,885), diesel a 1,942 euro/litro (-32, compagnie 1,974, pompe bianche 1,875). Gpl servito a 0,850 euro/litro (-6, compagnie 0,847, pompe bianche 0,854), metano servito a 2,239 euro/kg (-10, compagnie 2,340, pompe bianche 2,160), Gnl 2,132 euro/kg (+13, compagnie 2,156 euro/kg, pompe bianche 2,113 euro/kg).

Questi sono i prezzi sulle autostrade: benzina self service 1,886 euro/litro (servito 2,111), gasolio self service 1,868 euro/litro (servito 2,114), Gpl 0,913 euro/litro, metano 2,628 euro/kg, Gnl 2,109 euro/kg.

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