Economia

Una "patrimoniale" per combattere il caro bollette? La proposta salta, manca l'intesa

Stralciata l'ipotesi del contributo di solidarietà per i redditi superiori ai 75mila euro per far fronte agli aumenti delle bollette, che aveva diviso la maggioranza

Salta il contributo di solidarietà per far fronte al caro bollette, da far pagare a chi guadagna più di 75mila euro. La proposta messa sul tavolo dal governo durante la cabina di regia, pare avanzata direttamente dallo stesso presidente del Consiglio Mario Draghi, aveva spaccato la maggioranza e alla fine l'idea del contributo di solidarietà è naufragata. Secondo quanto riporta l'Adnkronos, sarebbe stato lo stesso premier Draghi a decidere per un cambio di rotta per evitare alcune frizioni.

L'idea proposta era di congelare per uno o due anni il taglio dell'Irpef per i redditi oltre i 75mila euro per aiutare le fasce più deboli. Il taglio Irpef previsto dal governo in manovra sarebbe di 247 euro per i redditi oltre i 75mila euro, per un costo totale che sarebbe tra i 250 e i 270 milioni di euro. La proposta era quindi quella di sospendere l'entrata a regime del taglio nel 2022 e forse anche nel 2023 per contrastare con quelle risorse il rincaro delle bollette. Di fatto, non un vero e proprio aumento delle tasse quanto un "annullamento" degli effetti del taglio dell'Irpef per i redditi superiori ai 75mila euro. 

Caro bollette, il contributo solidarietà divide la maggioranza

La proposta del contributo di solidarietà per i redditi più alti per sterilizzare l'aumento delle bollette energetiche ha diviso la maggioranza. Parere favorevole sarebbe arrivato da Pd, Leu e M5s, con Lega, Forza Italia e Italia Viva contrari. "Se deve essere una patrimoniale ci piace poco, non siamo affatto d'accordo", ha commentato il coordinatore azzurro Antonio Tajani.

articolo aggiornato alle 15:12


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