Economia

Carige, il Fondo Interbancario di tutela dei depositi delibera "aiuti" per 320 milioni

La Cassa di risparmio di Genova e Imperia è in crisi da anni e ha bisogno di centinaia di milioni di euro per sopravvivere

Banca Carige è considerata uno degli istituti di credito italiani più esposti al rischio fallimento: la Cassa di risparmio di Genova e Imperia ha bisogno di centinaia di milioni di euro per sopravvivere, ma ora potrebbe appellarsi al fondo di emergenza privato partecipato da tutte le banche italiane.

Il consiglio gestionale del Fondo Interbancario di tutela dei depositi ha infatti deliberato di proporre all'assemblea delle banche aderenti l'intervento a favore di Banca Carige attraverso la sottoscrizione di obbligazioni subordinate per un ammontare non superiore a 320 milioni di euro. L'assemblea delle banche aderenti allo schema volontario è stata convocata per il 30 novembre 2018.

L'emissione delle obbligazioni - informa un comunicato - si inserisce nel contesto di un'operazione di rafforzamento patrimoniale di Carige finalizzata a ristabilire i coefficienti patrimoniali della stessa, nell'ambito di un piano più ampio di risanamento e di rilancio del gruppo bancario.

Banca Carige il tempo stringe: cercasi partner per la fusione

Al termine dell'operazione, esiste la possibilità che il Fondo interbancario di tutela dei depositi diventi azionista di Carige "se - come spiega lo stesso amministratore delegato Fabio Innocenzi - ci fosse il disimpegno di qualche azionista e non ci fosse il subentro di un altro soggetto".

"Staremo a vedere. Abbiamo la speranza che i tre maggiori azionisti e anche altri sottoscrivano l'aumento già da oggi".

Con l'operazione di rafforzamento patrimoniale approvata dalla Carige il management potrà definire nuove strategie industriali, comprese possibili fusioni. A tal fine Banca Carige ha dato il "mandato a una banca di investimento per la ricerca di un partner per una possibile aggregazione". 


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