Economia

Dall’1 luglio 2018 proibiti i pagamenti in contanti dei salari dei dipendenti

Chi pagherà i dipendenti in contanti verrà multato e la sanzione amministrativa andrà da 1.000 a 5.000 euro

La legge di bilancio per il 2018, approvata alla fine dell’anno scorso, mette al bando il pagamento degli stipendi in contanti. «I datori di lavoro o committenti non possono corrispondere la retribuzione per mezzo di denaro contante direttamente al lavoratore, qualunque sia la tipologia del rapporto di lavoro instaurato», stabilisce il comma 911 dell'articolo 1 della  legge 205/2017 pubblicata in Gazzetta Ufficiale lo scorso 29 dicembre e in vigore da gennaio.

Divieto di pagare i dipendenti in contanti: cosa cambia

Il divieto di pagare cash i lavoratori scatterà dall’1 luglio, secondo quanto stabilisce il comma 910 dello stesso articolo di legge. Da quella data le retribuzioni dovranno essere corrisposte tramite bonifico, con strumenti di pagamento elettronico o con pagamenti in contanti presso sportello bancario (o postale) o attraverso l'emissione di un assegno consegnato direttamente al lavoratore.

Le multe previste

Chi pagherà i dipendenti in contanti verrà multato e la sanzione amministrativa andrà da 1.000 a 5.000 euro, secondo quanto stabilisce il comma 913. Il divieto di pagare cash vale per lavoro subordinato, co.co.co e cooperative ma non si applica ai rapporti di lavoro instaurati con la pubblica amministrazione e alle badanti e colf che lavorano almeno 4 ore giornaliere presso lo stesso datore di lavoro (rientranti nell'ambito di applicazione dei contratti collettivi nazionali per gli addetti a servizi familiari e domestici); il divieto mira a colpire le 'false buste paga' attraverso cui alcune aziende danno stipendi inferiori a quelli previsti dai contratti collettivi e, sotto minaccia di licenziamento, pretendono la firma del lavoratore.

Dal blog "Asso di denari" di Carlo Sala


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