Economia

Embraco ci prova: offre incentivi per l'esodo volontario

Ancora nessun accordo sulla sospensione dei licenziamenti per i 500 dipendenti dello stabilimento di Riva di Chieri, nel torinese. A sorpresa è arrivata l'offerta per chi decide di andare via volontariamente

La protesta di un dipendente Embraco (FOTO ANSA)

Non è ancora stata raggiunta l'intesa sul congelamento dei licenziamenti tra la Embraco, i sindacati e la Regione Piemonte. Si è concluso con un nulla di fatto l'incontro avvenuto giovedì 22 marzo negli uffici di piazza Castello, in occasione del quale si doveva confermare la sospensione fino a fine anno dei 500 licenziamenti (497 per la precisione) nello stabilimento di Riva di Chieri.

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A sorpresa infatti, l'azienda avrebbe messo sul tavolo la proposta di incentivi ai lavoratori per l'esodo volontario: 14 mensilità più 6000 euro per chi accetterebbe di lasciare il posto subito.

Una mossa che ha fatto ben capire quali siano sempre state le reali intenzioni dell'azienda: chiudere subito, senza perdere tempo. Ma Fiom e Uilm hanno detto no: l'ipotesi va comunque discussa con i lavoratori. Rifiutandosi di firmare il testo proposto dall'Embraco, i sindacati hanno sottolineato di aver intenzione di mantenere ben saldo l'obiettivo primario: la piena occupazione di tutti i dipendenti, così come siglato a Roma dall'accordo del 2 marzo con il Mise (Ministero dello Sviluppo Economico).

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Il prossimo appuntamento in Regione è previsto per martedì 27 marzo alle 13: per rispettare la procedura c'è tempo fino al 29 marzo.

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