Economia

Il governo "assume" 151mila migranti: al via il decreto flussi

Dal turismo all'agricoltura, passando per colf e badanti: scatta il primo click day per trovare lavoratori extra Ue. Ma le imprese lamentano: "Non basta"

Un bracciante al lavoro / La Presse

Dal turismo all'agricoltura, passando per colf e badanti. Il 18 marzo scatta il primo click day del decreto flussi, con cui il governo apre le porte del Paese all'arrivo di 151mila lavoratori provenienti da Paesi terzi extra-Ue entro la fine del 2024. Si tratta di un provvedimento atteso da molti comparti dell'economia italiana, che lamentano da tempo gravi difficoltà nel trovare occupati per le loro attività.

La prima tranche di domande scatta alle 9 e si chiude alle 18. La tornata riguarda le istanze per i lavoratori subordinati non stagionali. Potranno essere assunti lavoratori e lavoratrici che provengono dai Paesi con cui l'Italia ha degli accordi di cooperazione in materia di migrazione, ossia: Albania, Algeria, Bangladesh, Bosnia Herzegovina, Corea, Costa d’Avorio, Egitto, El Salvador, Etiopia, Filippine, Gambia, Geordia, Ghana, Giappone, Giordania, Guatemala, India, Kirghizistan, Kosovo, Mali, Marocco, Mauritius, Moldova, Montenegro, Niger, Nigeria, Pakistan, Perù, Repubblicani Macedonia del Nord, Senegal, Serbia, Sri Lanka, Sudan, Tunisia, Ucraina.

Altri due click day sono previsti il 21 marzo per apolidi, rifugiati e per assistenza familiare in ambito sociosanitario (colf e badanti), e il 25 marzo per le istanze di lavoro subordinato stagionale, in particolare per i settori turistico-alberghiero e agricolo. In totale, secondo quanto previsto nel decreto flussi, per il 2024 saranno complessivamente 151mila le quote di ingresso in Italia per lavoratori non comunitari. In particolare: 61.250 per lavoro subordinato non stagionale, 700 per lavoro autonomo e 89.050 per lavoro subordinato stagionale. Le istanze potranno essere trasmesse esclusivamente in via telematica accedendo al portale Servizi sempre tramite Spid o Cie. Sarà possibile presentare le domande fino al 31 dicembre 2024.

L'avvio del decreto flussi è stato salutato con favore dalle imprese italiane, ma le organizzazioni di categoria lamentano che lo strumento del click day non è sufficiente a colmare la grave carenza di personale che si registra in diversi settore dell'economia. Secondo Massimiliano Schiavon, presidente di Confturismo Veneto, il click day è "un sistema che indispone gli operatori senza avere nessuna garanzia, è come giocare alla lotteria". Inoltre non c'è spazio per tutti i lavoratori stranieri che le imprese vogliono assumere. Anche per Federica Senno, presidente di Cia Venezia, associazione di agricoltori, il click day serve a poco: "Da noi ne arrivano troppo pochi, e questo non aiuta", dice a VeneziaToday. "Il lavoro agricolo è duro e faticoso, non è facile trovare persone interessate", conclude. 


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