Economia

"All'Inps con lo smart working la produttività è cresciuta del 12,5%"

Il bilancio del presidente dell’istituto di previdenza sociale Pasquale Tridico. "Se puoi gestire pratiche e misurarne la performance da remoto lo smart working deve entrare nella quotidianità in una grande azienda come quella che siamo", ha spiegato

Il presidente dell'Inps Pasquale Tridico (foto Ansa)

Il ricorso allo smart working all'Inps durante l'emergenza sanitaria "è stato correlato con buone performance, non ha prodotto un declino della produttività, che invece è cresciuta del 12,5%". A dirlo il presidente dell'istituto di previdenza sociale Pasquale Tridico, concludendo un convegno sul tema 'Innovazione e sviluppo delle persone per un servizio migliore ai cittadini', trasmesso in diretta streaming da Palazzo Wedekind. Questo aumento della produttività, ha detto Tridico, si è avuto "grazie o nonostante lo smartworking", un metodo che "dunque si afferma come pratica diffusa di lavoro". 

Tridico ha poi ricordato che durante la fase pandemica i volumi di lavorazione dell'Inps sono stati importanti con un afflusso di richieste di Cig circa 20 volte superiore al 2019. Lo smart working "è una forma di lavoro che deve entrare nella quotidianità di una grande azienda di servizi quale siamo - ha aggiunto il presidente dell'Inps - circa il 78% dei dipendenti ha potuto eseguire tutte le attività abitualmente svolte in ufficio. L'efficacia percepita del lavoro è aumentata (42%) o rimasta invariata (47%). Marginale la quota che segnala peggioramenti. Giovani e personale operativo sono i più entusiasti e propensi a continuare a utilizzare forme di lavoro agile. Larga parte associa allo smart working aspetti positivi e vantaggi organizzativi".

"Se puoi gestire pratiche e misurarne la performance da remoto lo smart working deve entrare nella quotidianità in una grande azienda come quella che siamo”, ha aggiunto Tridico.


Si parla di