Economia

Terremoto, come ottenere il bonus per l'adeguamento sismico e chi ne ha diritto

Mettere in sicurezza le case dove vivono 22 milioni di italiani costa 100 miliardi di euro ma nel 2015 sono stati spesi appena 100 milioni. Il Governo corre ai ripari con i sismabonus: ecco soluzioni e costi e come accedere agli incentivi fiscali

Un palazzo di sei piani, lungo 25 metri e del peso di duemila tonnellate, viene sollevato di 60 centimetri per posizionarvi sotto alcuni isolatori sismici, L'Aquila, 8 novembre 2011. Per l'intervento, primo in assoluto nel suo genere, trentadue martinetti idraulici hanno sollevano l'edificio un centimetro l'ora. La stessa tecnologia sara' utilizzata per combattere il fenomeno dell'acqua alta a Venezia. ANSA / CLAUDIO LATTANZIO

In Italia è classificato sismico il 45% della superficie del territorio nazionale, nel quale risiede il 40% della popolazione: ovvero quasi 22 milioni di italiani abitano immobili situati nelle zone a più alto rischio terremoti ma l’idea di mettersi al sicuro pianificando un intervendo di adeguamento sismico della propria casa non è stato finora il primo pensiero delle famiglie.

Sono "a rischio sismico" 2965 comuni su un totale di 8102, ma dalle dichiarazioni 2015 emerge che gli interventi di prevenzione sismica effettuati su case o capannoni hanno prodotto una spesa di poco superiore ai 300 milioni: in media 100mila euro a comune, un inezia rispetto alle stime che parlano di una necessità di investimenti per la messa in sicurezza pari a 100 miliardi come già aveva prefigurato Francesco Peduto, presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi. Un ordine di grandezza che sembra enorme solo se non si tiene conto di quanto pesa la mancata prevenzione: dagli anni '60 ad oggi sono stati spesi 145 miliardi di euro per riparare i danni e contare migliaia di vittime. 

Lo Stato nel 2015 ha speso la metà di quello che ha incassato dalle accise per la ricostruzione 

Le novità su ecobonus 65% e sisma bonus sono state inserite nella Legge di Bilancio e il primo Decreto Terremoto, quello che segue alla scosse del 24 agosto, è in vigore dal 19 ottobre scorso. Ma dopo le scosse del 30 ottobre il Governo varerà un nuovo decreto che porterà a  47,5 miliardi di euro per sicurezza del territorio, antisismica, trasporti e nuove tecnologie. 
Dal 1 gennaio arriveranno così gli incentivi fiscali che coprono fino all'85% delle spese portate avanti per rendere più sicuri case ed adeguare immobili direttamente sul prezzo dei lavori anziché come rimborso in 10 anni nella dichiarazione dei redditi. Sono i sismabonus che nel piano del governo approvato dopo il terremoto del 24 agosto mirano a quintuplicare la spesa per gli adeguamenti strutturali che dovrebbe salire a poco meno di 1,6 miliardi. 

Il testo ha ottenuto il visto della Protezione civile e del ministero dell’Interno, lunedì prossimo arriverà il bollino Conferenza Stato Regioni, poi la comunicazione a Bruxelles propedeutica al decreto spiega Massimo Sessa, presidente del Consiglio superiore dei Lavori pubblici a Giuseppe Latour e Mauro Salerno de Il Sole 24 Ore.

SISMABONUS, TUTTI GLI AIUTI

LE TECNICHE PER ABBASSARE IL RISCHIO

IL CASO FABRIANO - ZERO CROLLI

COME OTTENERE I BONUS FISCALI

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Il bonus per le singole abitazioni va dal 50 all'80% della spesa a seconda che si migliori di una o due classi la qualità della risposta anti-sismica. Se i miglioramenti riguardano le parti comuni di un condominio si può arrivare però anche al 75 o 85 per cento. Il tetto di spesa deve rimanere tuttavia sotto i 96mila euro. 

I contributi del Governo saranno rimborsabili in cinque anni, invece che in dieci, ed inoltre saranno estesi anche agli immobili situati nelle aree a rischio sismico 3 in cui gli eventi sismici sono più rari ma sempre comunque possibili. Quel che è certo è che la detrazione 65% varrà sia per gli interventi di efficienza energetica sia per quelli di adeguamento sismico: Il Governo, nella Legge di Stabilità, ha esteso al 2017 la detrazione 65% per gli interventi di efficienza energetica, che varrà anche per quelli di adeguamento sismico. 

A beneficiare del Sismabonus saranno anche le seconde case, i condomìni e gli enti locali che dovranno mettere in sicurezza gli edifici pubblici. 

Dal punti di vista anticorruzione, arriva una stretta sugli appalti della riscostruzione:ci sarà un protocollo Anac firmato da Raffaele Cantone, il commissario per la ricostruzione Vasco Errani e Invitalia. All’Agenzia per l’attrazione degli investimenti controllata dal ministero dell’Economia viene affidato il ruolo di centrale unica di appalto.

LE TECNICHE PER ABBASSARE IL RISCHIO

Per abbassare i livelli di rischio dei case e palazzi si possono seguire quattro categorie di intervento. Lo spiega Gian Michele Calvi, direttore di Eucentre (European Centre for training and Research in Earthquake Engineering, a Giovanni Caprara del Corriere della sera.

E' possibile ridurre la vulnerabilità degli immobili con opere di rafforzamento delle parti più critiche, ad esempio dei pilastri e delle strutture portanti. I costi possono variare da 100 a 400 euro a metro quadro. Oppure si possono aggiungere elementi esterni come diagonali d’acciaio e pareti di rafforzamento.

Altre tecniche di intervento sono più complicate e costose come l'inserzione di isolatori che smorzano gli effetti delle scosse: costi che sfiorano i 1.300 euro a metro quadro. Un altro metodo è infine quello di installare alla sommità del palazzo delle masse accordate che si muovono nello stesso modo impartito dal sisma, ma in direzione opposta, annullando l’effetto distruttivo: una tecnologia molto usata in Giappone e il costo - per avere un'idea - incide per un 2 per cento sul costo totale della costruzione di un palazzo.

Oltre ai bonus, c’è da tenere in considerazione anche il Piano nazionale di prevenzione del rischio sismico, finanziato dall’articolo 11 della legge 77/2009. A disposizione c’era circa un miliardo di euro, 965 milioni in sette annualità, da attivare anno per anno tramite ordinanze di Protezione civile: l’ultima, a maggio scorso, ha disciplinato il 2015. Concretamente, sono le Regioni a incassare i fondi e, poi, a girarli ai Comuni, attivando bandi a favore dei privati: un sistema a catena che ha creato non pochi problemi nel rendere queste risorse effettivamente spendibili.

IL CASO FABRIANO - ZERO CROLLI

A Fabriano, in provincia di Ancona, sono molte le case lesionate e inagibili, ma nessuna è venuta giù. Merito, spiega il sindaco Sagramola, dei lavori fatti dopo il sisma del 1997, che nelle Marche provocò 11 vittime. Quelli danneggiati gravemente sono gli edifici antichi, ad esempio palazzi del 1200 sui quali, per via dei vincoli, in passato non è stato possibile agire con miglioramenti sostanziali e tecniche invasive come cemento armato, reti metalliche e infiltrazioni di calcestruzzo.

Una delle soluzioni più efficaci, assicura, è stata la possibilità per i proprietari delle abitazioni di unirsi in consorzi, prevista in un decreto del Governo per gli interventi urgenti a favore delle zone terremotate (poi convertito nella legge 61 del 1998). "Coloro che avevano avuto danni hanno potuto unirsi in consorzi, mettere insieme le risorse come se fossero inquilini di un unico condominio. E in questo modo fare lavori di ristrutturazione e interventi uguali per tutti gli edifici di quel complesso. In altre parole, seguire le medesime procedure, per mettere in sicurezza nello stesso modo un intero blocco di case. Perché è inutile avere un edificio sistemato perfettamente accanto a un altro su cui invece non si è lavorato nello stesso modo".

COME OTTENERE I BONUS FISCALI

Come funziona la Detrazione 65% per l’adeguamento sismico

Per sfruttare lo sconto fiscale gli interventi di ristrutturazione e di adeguamento sismico devono essere pagati tramite bonifico bancario parlante, che riporta una serie di dati fondamentali.
Inoltre la detrazione dall’imposta lorda pari al 65%, si applica fino ad un ammontare complessivo delle stesse non superiore a 96.000 euro per unità immobiliare.

Come funziona la detrazione 50% per la ristruttuzione sismica

La detrazione 50% per la riqualificazione degli edifici è riconosciuto anche per questo tipo di interventi dopo un terremoto. Bisogna adeguare l’edifici secondo le norme antisismiche in vigore.  Oltre ai lavori sono agevolate le spese per la produzione della documentazione obbligatoria per comprovare la sicurezza statica. La detrazione del 50% copre le spese fino a 96mila euro ed è rimborsata in dieci anni ed è valido fino al 31 dicembre 2016, salvo ulteriori proroghe.


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