Attualità

Allarme degli esperti Ue: “Omicron diventerà presto la variante dominante in Europa”

L’ultima mutazione del virus avrebbe un vantaggio rispetto a Delta. E l’azienda farmaceutica Novavax annuncia di essere già a lavoro su un nuovo vaccino

I primi dati sulla variante Omicron di Covid-19 suggeriscono che la mutazione proveniente dal Sudafrica ha “un vantaggio sostanziale rispetto alla Delta”. Di qui l’alta probabilità che vada man mano a sostituirsi alla variante che oggi circola di più. Tanto che nei prossimi mesi la Omicron potrebbe soppiantare la Delta e causare oltre la metà dei contagi nell’Ue. A sostenerlo sono gli esperti del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), che hanno pubblicato una valutazione aggiornata sulle minacce poste dalla variante B.1.1.529, meglio nota come Omicron.

“Sulla base dei modelli matematici condotti dall’Ecdc - si legge nel documento - ci sono indicazioni che Omicron potrebbe causare oltre la metà di tutti i contagi da SARS-CoV-2 nell'Ue entro i prossimi mesi”. La variante “rilevata per la prima volta l'11 novembre in Botswana”, ha iniziato a espandersi con rapidità negli ultimi dieci giorni, tanto che “il numero di Paesi che segnalano casi di Omicron a livello globale e nell'Ue continua ad aumentare”. “Esistono numerose incertezze intorno ad Omicron in termini di trasmissibilità e gravità”, hanno ammesso gli esperti, ma “i dati preliminari suggeriscono un vantaggio sostanziale rispetto alla variante Delta”. Il meccanismo è semplice, hanno spiegato i ricercatori, “maggiore è il vantaggio di crescita di Omicron rispetto a Delta e maggiore è la sua circolazione nell'Ue, più breve è il tempo previsto prima che Omicron causi la maggior parte di tutte le infezioni da SARS-CoV-2”.

L’allarme degli esperti Ue non è rimasto inascoltato. Nello stessa giornata di ieri, la casa farmaceutica americana Novavax ha infatti annunciato di aver avviato lo sviluppo di un vaccino specifico contro la variante Omicron. In un documento destinato agli investitori, l’azienda Usa ha spiegato le due contromisure prese contro la nuova variante. Innanzitutto, Novavax “sta valutando il suo vaccino contro la variante Omicron, come ha fatto l'azienda per le varianti precedenti, tra cui Alpha, Beta e Delta”. Una sorta di tagliando delle dosi per verificare che siano capaci di battere anche la nuova mutazione. Novavax ha infatti già sviluppato il vaccino anti-Covid Nuvaxovid, che si trova ancora sotto esame da parte degli esperti dell'Agenzia europea per i medicinali (Ema), impegnati a verificarne l'efficacia e la sicurezza prima di procedere con l'autorizzazione condizionale all'immissione nel mercato Ue. Un passo quest’ultimo, già compiuto con gli altri quattro vaccini già in circolazione in Europa (Pfizer/BioNTech, Moderna, AstraZeneca e Johnson&Johnson).

L’eventuale ok dell’agenzia Ue con sede ad Amsterdam darebbe ai Paesi membri la possibilità di acquistare fino a un massimo di 200 milioni di dosi del nuovo vaccino fino al 2023. Parallelamente alle verifiche sull'efficacia contro la variante Omicron delle dosi Novavax già in attesa dell'ok finale, l’azienda “ha avviato lo sviluppo di un costrutto specifico per Omicron del suo antigene della proteina Spike Sars-CoV-2”. “La valutazione in laboratorio di un nuovo vaccino a nanoparticelle abbinato al ceppo inizierà entro poche settimane”, ha promesso l’azienda.


Si parla di