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Anche la Svezia vuole la linea dura contro il Covid, più poteri al governo per imporre restrizioni

Una legge di emergenza approvata in fretta e furia darà a Stoccolma la possibilità di chiudere negozi, supermercati e ridurre l'uso dei mezzi pubblici senza doversi affidare solo alla buona volontà dei cittadini

UN centro commerciale a Uppsala, una delle regioni più colpite della Svezia - foto Ansa EPA/Henrik Montgomery

Il tempo dell'immunità di gregge e delle regole soft per combattere la pandemia di coronavirus, basate solo sulla libera scelta dei cittadini, sembra essere arrivato al capolinea anche in Svezia. Con il numero dei casi e purtroppo dei morti in aumento, Stoccolma comincia a pensare che basarsi solo sullo spirito di collaborazione dei cittadini non basti più, per questo il governo ha deciso di dotarsi di maggiori poteri per poter imporre la linea dura.

La legge d'emergenza

L'esecutivo propone l'adozione di una legge temporanea sulla pandemia di Covid-19 che ha lo scopo di rendere più facile prendere decisioni a livello centrale, o delegarle alle autorità locali quando appropriato, sulla limitazione del numero di persone ammesse nei centri commerciali, nei negozi, nei mezzi pubblici e in altri negozi, o come ultima risorsa addirittura sulla chiusura totale delle attività o le limitazioni del trasporto pubblico. Il governo potrebbe anche prendere decisioni per limitare il numero di persone ammesse ad esempio in un parco o in una piazza pubblica, ma non potrebbe imporre un coprifuoco che sarebbe contrario alla costituzione svedese che tutela il diritto alla libera circolazione. Quando l'idea di una nuova legge per fornire al governo più strumenti per affrontare la pandemia fu proposta per la prima volta a ottobre, i ministri suggerirono che non sarebbe stata pronta fino alla prossima estate. La data è stata poi anticipata a metà marzo in mezzo a una recrudescenza del coronavirus in autunno e in inverno, e ora è stata ulteriormente accelerata.

Il piano

Come racconta il quotidiano svedese The Local, il piano è stato presentato dal ministro del Commercio e dell'Industria, Ibrahim Baylan, e dalla ministra degli Affari sociali Lena Hallengren, che hanno affermato che la legge entrerà in vigore il 10 gennaio e si applicherà poi fino al 21 settembre e che coloro che la infrangeranno dovranno pagare una multa. Il prossimo passo del governo, se il disegno di legge sarà approvato dal Parlamento, sarà quello di decidere subito regole legalmente vincolanti per negozi e centri commerciali. L'idea è intervenire su "alcuni tipi di luoghi per lo shopping, come centri commerciali e grandi magazzini, il rischio di diffusione dell'infezione è alto in quanto c'è molto affollamento", ha Baylan. In seguito poi si proporrà una vera e propria riforma costituzionale per affrontare emergenze simili anche in futuro, visto che l'attuale Carta fondamentale è molto liberale e riduce i poteri di intervento di Stoccolma sulla vita dei cittadini. "La costituzione offre una guida chiara delle modalità di protezione dei cittadini in caso di guerra ma di fronte a un nemico invisibile e sconosciuto è chiaro che bisogna rivedere i poteri", ha spiegato il premier Stefan Lofven.

Il numero dei contagi

Secondo l'ultimo bollettino del ministero, nel Paese di circa 10 milioni di abitanti, nel periodo dal 23 al 29 dicembre sono morte a causa del coronavirus 205 persone. In tutto dall'inizio della pandemia i decessi sono stati 8.484 e i contagi 428.533. Secondo i dati del Centro europeo per la prevenzione delle malattie il tasso di presenza della malattia nella popolazione è tra i più alti d'europa con 814,99 ogni 100mila abitanti, più del doppio dell'Italia che si ferma ora a 337,95. sempre in proporzione rispetto alla popolazione la mortalità è molto più bassa, 3,44 rispetto ai nostri 12,27.


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