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La Francia blocca sei moschee accusate di essere covi di estremisti

L'ultima nel mirino delle autorità è quella di Beauvais. Il ministro dell'Interno Darmanin: "È inaccettabile che si prendano di mira cristiani, omosessuali ed ebrei e si difenda la jihad"

Le dichiarazioni di Macron contro il "separatismo islamico" scatenarono proteste in tutto il mondo - foto archivio Ansa EPA/MONIRUL ALAM

Il ministro dell'Interno francese, Gérald Darmanin, ha annunciato la chiusura della Grande Moschea di Beauvais, nel Nord del Paese, nel mirino delle autorità da alcune settimane per i sermoni ritenuti troppo radicali del suo imam. “È inaccettabile che prenda di mira cristiani, omosessuali ed ebrei", ha attaccato il ministro nel dare la notizia. Stando ai dati del ministero dell'Interno riportati dai media francesi, sono 2.623 le moschee e le sale di preghiera presenti nel Paese, tra cui "99 sospettati di separatismo". Ad oggi, sempre secondo questi dati, sono "21 luoghi di culto sono chiusi, a causa di una direttiva amministrativa, una decisione di tribunale, un subentro in locazione, lavori o una chiusura amministrativa", mentre sei, tra cui quella di Beauvais, sono "soggetti a un'istruttoria che consentirà di avviare una chiusura, in particolare sulla base della legge sul separatismo".

Il separatismo religioso

Quest'ultima legge è stata voluta dal presidente Emmanuel Macron dopo l'attentato dello scorso anno avvenuto di fronte alla ex sede di Charlie Hebdo, quando un giovane ha ferito diverse persone di fronte alla targa che ricordava l'altro attacco al giornale satirico che avvenne nel 2015, quando degli estremisti islamici uccisero 12 persone tra giornalisti e dipendenti della testata, tra cui il direttore, accusati di blasfemia per aver dipinto il volto del profeta Maometto. Il provvedimento prevede una serie di misure volte a contrastare l'odio religioso e pratiche considerate contrarie ai principi repubblicani

La "mano ferma" del govenro

"Non ho la mano che trema contro le persone che attaccano profondamente il nostro modello repubblicano e la Francia", ha assicurato Darmanin. La prefettura dell'Oise ha confermato di "considerare" di prendere una decisione di chiusura amministrativa della Grande Moschea di Beauvais "fino a sei mesi", basandosi su sermoni che contenevano "incitamento all'odio", alla "violenza" e la "difesa della jihad". Le autorità "rimproverano" al luogo di culto "alcune osservazioni fatte nell'ambito dei sermoni da uno degli imam della moschea, intervenuto su base volontaria", ha spiegato all'Afp Me Samim Bolaky, avvocato dell'associazione Speranza e fraternità che gestisce il luogo, assicurando che da allora quell'imam sarebbe però stato "sospeso". Ma l'uomo, che viene "presentato come un oratore occasionale”, in realtà “agisce come un imam designato", sostiene il ministero dell'Interno, e usa i suoi per "difendere la jihad e i combattenti, che descrive come eroi", e sostiene che bisogna seguire "una pratica rigorosa dell'Islam" e "la sua superiorità sulle leggi della Repubblica". Secondo il ministero, le sue parole mirano a "castigare" i "miscredenti e presentano le società occidentali come islamofobe", e inoltre spingono “i fedeli a rompere con la Repubblica” e “incitano all'odio verso omosessuali, ebrei e cristiani”.


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