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Paura della guerra nucleare: farmacie prese d'assalto per rifornirsi di pillole di iodio

Succede in Belgio; nella sola giornata di ieri sono stati ritirati oltre 30mila pacchi di compresse. Ma le autorità invitano alla calma

Un missile nucleare russo

L’essere umano ha modi strani di reagire alla paura. E se davanti al timore del Covid qualcuno aveva ben pensato (sotto consiglio di Donald Trump) di bere della candeggina per disinfettarsi, con la paura di una guerra nucleare la soluzione è stata trovata nelle pastiglie di iodio. Le compresse di ioduro di potassio non proteggono dai combattimenti o dalle bombe, ma dalle radiazioni nucleari. E nemmeno possono essere utilizzate in modo preventivo, anzi, prenderle senza ragione può essere dannoso.

Ma questo dettaglio pare essere sfuggito ai trentamila belgi che lunedì si sono precipitati nelle farmacie per acquistare le pastiglie di iodio, che nel Paese, dove sono attive ancora tre centrali nucleari, vengono distribuite gratuitamente alla popolazione. La corsa alle compresse ha portato all’intervento dell’agenzia nazionale per il controllo nucleare che su Twitter ha invitato i cittadini alla calma, spiegando che la situazione in Ucraina non necessita la presa di questi farmaci.

La corsa alle pastiglie è iniziata quando è arrivata alla stampa la notizia che i combattimenti erano in corso vicino alla centrale nucleare di Chernobyl, in Ucraina, ha spiegato all’agenzia di stampa Belga Michael Storme dell'Associazione dei farmacisti. Poi, dopo che domenica il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato la messa in allerta dei deterrenti nucleari del Paese, la corsa si accelerata, fino a raggiungere un picco di oltre 32mila pacchi ritirati.

In linea di principio, ogni belga ha diritto a una scatola gratuita di dieci compresse di ioduro di potassio. In caso di allerta da parte delle autorità i cittadini sono invitati a recarsi in farmacia e a prendere il medicinale. Questo perché le radiazioni aumentano significativamente il rischio di cancro e di altre malattie. È la tiroide che assorbe lo iodio radioattivo fino a saturarlo. Prendendo lo iodio stabile (o non radioattivo) al momento giusto, ci si assicura che la tiroide sia già satura, il che impedisce l'assorbimento dello iodio radioattivo.

Come spiega a LeSoir Roland Hustinx, capo del dipartimento di medicina nucleare e imaging oncologico all'ospedale universitario di Liegi, lo iodio è tossico per alcune categorie di over-40, in particolare quelle che soffrono di gozzo o di ipertiroidismo. Per quanto riguarda il potenziale pericolo della presa di possesso dei siti nucleari ucraini, l'esperto ricorda che la distanza, la durata di vita fisica degli isotopi radioattivi e i sistemi di monitoraggio disponibili permetterebbero il tempo necessario per reagire rapidamente e ottenere le compresse. E che nel peggiore dei casi, in caso di attacco nucleare, non saranno le pastiglie a salvarci.


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