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"Guerra in Ucraina è genocidio". Mosca chiude i consolati di Lituania ed Estonia

I Parlamenti dei due Paesi hanno approvato una risoluzione che condanna duramente l'invasione del Paese ex sovietico

Il funerale di alcuni sodati ucraini uccisi in guerra - foto Ansa EPA/MYKOLA TYS

La Russia da deciso di chiudere i consolati generali di Lituania, Estonia e Lettonia a San Pietroburgo e Pskov, e ha deciso di espellere e bandire dal Paese tutti i loro funzionari. La decisione arriva nel giorno in cui i parlamenti di Lituania ed Estonia hanno approvato una risoluzione che condanna l'invasione dell'Ucraina definendola “genocidio”. All'inizio di questo mese i due Stati baltici avevano ordinato la chiusura di due consolati russi ciascuno come risposta all'invasione e la Lituania ha poi anche espulso l'ambasciatore russo Alexey Isakov dopo che l'Ucraina accusato le forze russe di aver ucciso civili a Bucha, alla periferia di Kiev.

Gli aggiornamento dalla guerra in diretta

"I capi e gli altri funzionari consolari di detti posti consolari devono essere dichiarati persona non grata e il personale consolare e il personale amministrativo e tecnico di quegli uffici che non sono cittadini russi devono essere dichiarati inammissibili", si legge in una nota del ministero degli Esteri russo. Tutte queste persone dovranno ora lasciare la nazione entro lo stesso lasso di tempo previsto per la partenza del personale consolare russo da questi paesi, ha aggiunto il ministero. La scorsa settimana Mosca aveva dichiarato il premier britannico, Boris Johonson e dieci membri del suo governo 'persona non grata', vietandogli quindi l'ingresso nella Federazione, e lo stesso aveva fatto con il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden a marzo.

Oltre a definire genocidio l'invasione da parte della Russia di Vladimir Putin, nella sua risoluzione il parlamento lettone, la Saeima, ha invitato l'Occidente a imporre sanzioni globali contro la Russia e ad aumentare il sostegno militare, finanziario, umanitario e diplomatico all'Ucraina. “La Lettonia e i suoi abitanti hanno dimostrato inflessibile sostegno, lealtà e solidarietà con l'Ucraina e il suo popolo. Passando questa risoluzione, approvata all'unanimità, continuiamo a farlo”, ha rivendicato il presidente della commissione per gli affari esteri di Saeima Rihards Kols, secondo cui la priorità è “proteggere i residenti dell'Ucraina da futuri crimini contro l'umanità e aiutare il Paese a liberare il suo territorio dagli occupanti”.

A suo avviso questo scopo “”può essere ottenuto attraverso la fornitura immediata ed espansiva di armi”, ma anche “il divieto immediato delle importazioni di combustibili fossili russi nell'Unione europea”, in quanto “il continuo finanziamento della macchina da guerra russa è moralmente inaccettabile e strategicamente miope”.


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