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I baschi candidano ex Eta condannati per omicidio. Rabbia dei parenti delle vittime

Nelle liste degli indipendentisti diversi ex militanti del gruppo armato che si è sciolto nel 2018: "Un insulto alla democrazia"

Una manifestazione degli indipendentisti baschi di Eh Bildu - foto da Facebook

Un misto di sgomento e rabbia nel leggere la composizione delle liste elettorali per le prossime regionali e municipali nei Paesi baschi e in Navarra. È quello che hanno provato i familiari delle vittime dell'ex gruppo armato Eta quando negli elenchi per il voto hanno ritrovato i nomi di persone condannate per l'omicidio dei loro cari. A inserirli è stato il partito basco pro-indipendenza Eh Bildu, che ha incluso 44 ex membri dell'organizzazione Eta, sette dei quali condannati per omicidio. Il dibattito che ne è scaturito è stato duro e ha riaperto ferite non ancora rimarginate, e che forse non lo saranno mai.

Smantellamento totale

Sono passati cinque anni da quando il 3 maggio del 2018 l'Eta, acronimo per Euskadi Ta Askatasuna (Paesi Baschi e Libertà, in basco), ha dichiarato il suo scioglimento. Il gruppo, in nome dell'indipendenza dal resto della Spagna, ha ucciso 840 persone nei 60 anni in cui è stata operativa a partire dal 1958, quando era nata come associazione studentesca clandestina che lottava contro il franchismo. Madrid, San Sebastian, Saragozza, Barcellona, Bilbao sono le città in cui sono avvenuti i principali attentati. L'organizzazione, in un documento intitolato "Dichiarazione finale dell'Eta al popolo basco", aveva spiegato che la sua conclusione formale significava "lo smantellamento totale di tutte le sue strutture". Inoltre aveva chiarito che era giunto il momento per "la fine della sua traiettoria e della sua attività politica".

Pesante eredità

Una parte dell'eredità politica dell'organizzazione è stata raccolta da Euskal Herria Bildu (EH Bildu, che significa Paesi Baschi Uniti): una coalizione di partiti indipendentisti e nazionalisti baschi, fondata nel 2012 e coordinata da Arnaldo Otegi, che in gioventù era stato un membro dell'Eta e che alcuni politici come Pablo Iglesias (Podemos) reputano un elemento chiave per la pace raggiunta nei Paesi Baschi. Al momento la coalizione dispone di quattro deputati in parlamento. In una campagna politica già particolarmente accesa e densa, la decisione del partito pro-indipendenza ha scatenato reazioni forti. Ha parlato di un "insulto alla democrazia" e di "un grave danno per le vittime del terrorismo", il ministro dell'Interno spagnolo in quota ai socialisti Fernando Grande-Marlaska, secondo quanto ha riferito l'agenzia di stampa Efe. Ancora più severo il Partito popolare all'opposizione, il cui leader Alberto Núñez Feijóo ha definito indecente l'avere ex membri dell'Eta nelle liste elettorali. Nel corso di un incontro a Getafe, rivolgendosi al primo ministro socialista, il capo dei popolari ha dichiarato: "Nessun uomo, no, nessuno può aspettarsi niente da Bildu, ciò che è indecente è che tu, Sánchez, sia d'accordo con loro, governi con loro e sottometta loro il futuro della Spagna, questo è ciò che è indecente".

Vittime provocate

Il gruppo Vittime del terrorismo nei Paesi Baschi (Covite), rappresentato dalla presidente Consuelo Ordóñez, ha identificato i nomi e il passato dei 44 candidati ex membri dell'Eta, definendo l'iniziativa di EH Bildu una “provocazione” e il risultato di un "deficit democratico ". Ha poi esortato i principali partiti ad adottare "criteri politici ed etici minimi " al riguardo. La presidente, sorella di Gregorio Ordóñez, un consigliere del Partito popolare ucciso a San Sebastián nel 1995, ha criticato aspramente i socialisti al governo per "non aver preso posizione" sulla sua proposta. Al tempo stesso, ha stigmatizzato i popolari per "usare politicamente il terrorismo".

Dello stesso tenore le reazioni di Daniel Portero, presidente dell'organizzazione Dignidad y Justicia (Dignità e giustizia), che ha sollecitato la Procura spagnola a verificare la conformità delle candidature alle norme sui partiti politici. Daniel è il figlio di Luis Portero, ex procuratore capo dell'Andalusia assassinato dall'Eta nell'ottobre del 2000. A suo avviso, le candidature potrebbero rappresentare “una flagrante violazione” della legge sui partiti politici, "poiché la formazione politica EH Bildu include persone condannate del terrorismo nelle sue liste”, il che porterebbe alla “loro messa al bando ". Tutti i candidati avrebbero però scontato le condanne interdittive dagli incarichi pubblici, quindi non sussistono motivi di ineleggibilità, secondo quanto verificato dall'Asociación de Víctimas del Terrorismo (Associazione delle Vittime del Terrorismo), che ha analizzato le condanne dei 44 candidati EH Bildu.

Ricompensa elettorale

In un'intervista al quotidiano La Voz de Galicia, Consuelo Ordóñez ha definito EH Bildu un partito che "non è democratico, che è fatto di terroristi e anche di assassini, che li chiamano prigionieri politici e ne chiedono l'impunità". Ha inoltre spiegato quali sono a suo avviso le ragioni di queste candidature: "Lo fanno per premiarli davanti al loro pubblico. Continuano a giustificare l'uso della violenza. Ricompensano coloro che sono stati mandati in galera per conquistare quel mondo". Infine ha stigmatizzato l'atteggiamento assunto in passato dai politici sia di destra che di sinistra nei confronti dell'Eta, da Zapatero a Rajoy, fino ai rappresentanti attuali. "Dietro la nostra denuncia avrebbero dovuto esserci tutte le forze politiche, rappresentandole, svergognandole. E non lo spettacolo che ci hanno dato", ha concluso.


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