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Von der Leyen: "Russia in Europa se torna democratica"

La presidente della Commissione Ue: "La nostra opposizione è a Putin". E valuta l'uso degli asset congelati a Mosca per la ricostruzione dell'Ucraina

La presidente von der Leyen a Davos

"La Russia può ritrovare il suo posto in Europa se torna indietro, se torna democratica, al rispetto dello stato di diritto e dell'ordine internazionale". Lo ha detto Ursula von der Leyen, intervenendo al Worl economic forum di Davos, in Svizzera. La presidente della Commissione europea ha anche confermato l'intenzione di Bruxelles di utilizzare gli asset russi nell'Ue congelati con le sanzioni per finanziare la ricostruzione dell'Ucraina, per la quale l'esecutivo comunitario ha di recente stanziato 9 miliardi di euro (oltre ai 4 già preventivati in precedenza).

Putin deve fallire

"La Russia è il nostro vicino - ha aggiunto von der Leyen - Condividiamo una lunga storia, cultura. La nostra opposizione alla brutale invasione à l'opposizione alla leadership russa". Ecco perché  "l'Ucraina deve vincere questa guerra. E l'aggressione di Putin deve essere un fallimento strategico", ha proseguito la presidente della Commissione. "Faremo tutto il possibile per aiutare gli ucraini a prevalere e riprendere il futuro nelle loro mani. Per la prima volta nella nostra storia, l'Unione europea fornisce aiuti militari a un Paese sotto attacco. Stiamo mobilitando il nostro pieno potere economico".

Le sanzioni energetiche

Secondo von der Leyen, le sanzioni Ue stanno funzionando perché "stanno prosciugando l'economia russa e la macchina da guerra del Cremlino". Sul tavolo dei governi del blocco c'è però ancora l'embargo sul petrolio proposto dalla Commissione settimane fa ma bloccato dall'opposizione di alcuni Paesi, in particolare l'Ungheria. Il ministro tedesco Habeck si è detto fiducioso che lo stallo potrebbe venire risolto a giorni. Poi, la stretta Ue dovrebbe toccare il gas: von der Leyen a questo proposito ha voluto sottolineare i passi avanti compiuti per prapararsi a un eventuale stop alle forniture di Mosca: "Mentre parliamo, l'Europa sta concludendo nuovi accordi con fornitori affidabili in tutto il mondo. A marzo abbiamo concordato con il presidente Biden di aumentare in modo significativo le consegne di Gnl dagli Stati Uniti all'Europa. Un nuovo gasdotto arriverà dal Medio Oriente e dal Nord Africa. Nuovi terminali Gnl in Grecia, Cipro e Polonia diventeranno presto operativi, così come nuovi interconnettori. Il collegamento le infrastrutture dei gasdotti costituiranno il fulcro dei nostri futuri corridoi dell'idrogeno. L'idrogeno è la nuova frontiera della rete energetica europea", ha aggiunto.

Crisi alimentare

In tema di dipendenze, la presidente della Commissione cita anche quella alimentare. "I segnali di una crescente crisi alimentare sono evidenti", ha detto accusando Mosca di bombardare i campi di grano ucraini. "Dobbiamo agire con urgenza. Ma ci sono anche soluzioni, oggi e all'orizzonte. Per questo sto lavorando con il presidente (egiziano, ndr) al-Sisi per affrontare le ripercussioni della guerra con un evento sulla sicurezza alimentare e soluzioni in Europa e nella regione. E' tempo di porre fine alle dipendenze malsane".

La ricostruzione

C'è poi il doppio capitolo della solidarietà e della ricostruzione dell'Ucraina: "I nostri Stati membri si prendono cura di sei milioni di rifugiati ucraini e otto milioni di sfollati interni. E parallelamente, l'Ucraina ha bisogno di un sostegno diretto al bilancio ora per mantenere l'economia in funzione", ha spiegato. "Pensioni, stipendi, servizi di base. Abbiamo proposto oltre 10 miliardi di euro di assistenza macrofinanziaria, il più grande pacchetto di assistenza macrofinanziaria mai concepito dall'Unione europea per un Paese terzo. Anche altri Paesi, a cominciare dagli Stati Uniti, stanno facendo del loro meglio. Si tratta di un'operazione di soccorso economico senza precedenti nella storia recente", ha evidenziato von der Leyen. 

Per finanziare questo sforzo, la presidente della Commissione apre alla proposta di riutlizzare gli asset russi congelati in Ue per finanziare la ricostruzione dell'Ucraina: "Non dovremmo lasciare nulla di intentato, incluso, se possibile, l'utilizzo di risorse russe", ha detto a Davos. Anche perché dalla ricostruzione del Paese passa anche il futuro di Kiev nell'Ue: "La ricostruzione del Paese dovrebbe combinare investimenti massicci con riforme ambiziose per modernizzare l'amministrazione ucraina; stabilire con fermezza lo stato di diritto e l'indipendenza della sua magistratura; combattere la corruzione; costruire un'economia equa, sostenibile e competitiva; e quindi sostenere fermamente l'Ucraina nel perseguire il suo cammino europeo", ha aggiunto.
 


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