Attualità

“Chi naviga sul web in Italia viene geolocalizzato 284 volte al giorno”

Ong irlandese denuncia il sistema che “ogni giorno trasmette continuamente dati su di te a una miriade di aziende, consentendo loro di profilarti”

Foto d'archivio

Il comportamento e la posizione di ogni persona che usa un dispositivo connesso a Internet in Italia viene tracciato in media 284 volte al giorno. La stima è frutto di uno studio dell’Irish Council for Civil Liberties, ong di Dublino attiva dal 1976 nella difesa dei diritti umani e delle libertà civili. Gli attivisti hanno monitorato il funzionamento dei Real-time bidding (ovvero delle offerte in tempo reale) in Europa e negli Usa, svelando la dimensione di quella che viene definita “la più grande violazione dei dati mai registrata”. 

I Real-time bidding (Rtb) “rappresentano un'industria da oltre 117 miliardi di dollari che opera dietro le quinte su siti web e app” tenendo traccia “di ciò che stai guardando, non importa quanto privato o sensibile, e che registrano dove vai”. Un sistema che “ogni giorno trasmette continuamente questi dati su di te a una miriade di aziende, consentendo loro di profilarti”, hanno spiegato gli attivisti.

Le più grandi aziende Rtb includono Google e Microsoft. Il valore del mercato delle offerte in tempo reale è stato di 91 miliardi di dollari negli Stati Uniti nel 2021 e di 23 miliardi di euro (o 26 miliardi di dollari) in Europa nel 2019.

Negli Stati Uniti, il comportamento di un utente viene condiviso 747 volte al giorno con i sistemi di Rtb. In Europa la media scende a 376 e in Italia a 284 volte. Le differenze tra le due sponde dell’Atlantico mostrano gli effetti del Gdpr europeo, il Regolamento generale sulla protezione dei dati che ‘festeggia’ oggi i quattro anni esatti dalla sua entrata in vigore il 24 maggio 2018. Ai sensi del regolamento, i sistemi di tracciamento devono ottenere il consenso esplicito degli utenti per raccogliere i loro dati. Gli  Rtb funzionano infatti grazie ai cookies, la cui attivazione scatta solo quando si accettano le finestre che si aprono in automatico si tanti siti e che spesso contengono, anche se ben nascosta, l’opzione “continua senza accettare”.

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