Giovani

Con la Brexit addio all'Erasmus per il Regno Unito, ma non per gli studenti nordirlandesi

Per Johnson il programma è "troppo costoso". Ma è polemica nel Paese. La premier scozzese Sturgeon: "Vandalismo culturale". L'Irlanda annuncia l'intenzione di coprire i costi per i vicini di Belfast. Ecco cosa cambia dal primo gennaio

Quando gli studenti europei sceglieranno un meta per il proprio Erasmus non potranno più selezionare nessuna università della Gran Bretagna. Con la Brexit il Paese ha deciso di uscire dal programma di scambio culturale che dal 1987 ha permesso a cinque milioni di studenti di fare un'esperienza formativa all'estero.

"Scelta difficile"

È stata una scelta "difficile", ha affermato il premier britannico Boris Johnson, ma a suo avviso necessaria in quanto "il programma era estremamente costoso". "Ora potremo mettere a punto un programma che consentirà agli studenti britannici di andare a studiare in tutto il mondo e non solo nelle università europee". Infuriata per la decisione la premier scozzese, Nicola Sturgeon, secondo cui “porre fine alla partecipazione del Regno Unito all'Erasmus - un'iniziativa che ha ampliato le opportunità e gli orizzonti per così tanti giovani - è vandalismo culturale da parte del governo britannico”. Dal lancio dell'ultima versione del programma, Erasmus +, hanno preso parte allo scambio culturale ogni anno circa 200mila persone, di cui circa 15mila studenti universitari britannici.

Chi potrà ancora partecipare

Gli unici che potranno continuare a partecipare al programma saranno in futuro gli universitari del'Irlanda del Nord, l'unica zona del Regno in cui sono previsti alcuni accordi differenti per permettere di mantenere una stabilità e un certo allineamento delle regole con la Repubblica d'Irlanda. Il governo di Dublino ha rivendicato che grazie a questo accorso speciale i cittadini dell'Ulster “non saranno mai lasciati indietro” ai loro concittadini a sud del confine. E ha annunciato l'intenzione di contribuire ai costi dellle borse di studio per gli studenti nordirlandesi con un esborso di 2 milioni di euro all'anno.

Potranno anche completare il proprio Erasmus tutti quegli studenti sia europei che britannici che hanno già avuto il proprio programma approvato e finanziati, anche se non dovesse ancora essere iniziato. L'unico problema sarà il fatto che a partire dal primo gennaio ci saranno regole più stringenti sull'immigrazione nel Regno Unito che richiederanno quindi di dover sottoporsi a pratiche burocratiche più complesse.

Il nuovo programma britannico

Al posto dell'Erasmus Johnson ha annunciato che Londra metterà in campo un proprio programma di scambio con "le migliori università del mondo", che prenderà il nome dal pioniere dell'informatica britannico Alan Turing. Vivienne Stern, direttrice di Universities UK International, definito l'uscita dal programma "estremamente deludente”, ma “non sorprendente, in quanto mi sembra di capire che la Commissione europea non era disposta a cambiare i costi”. La rappresentante degli atenei britannici ha accolto con favore il lancio del nuovo programma ma ha chiesto che sia "ambizioso e completamente finanziato", aggiungendo che deve "anche offrire significative opportunità per i futuri studenti di andare in tutto il mondo, cosa che il programma Erasmus ha assicurato fino ad oggi".


Si parla di