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Ted Lasso è una delle cose più belle mai fatte sul calcio

Ted Lasso e gli altri personaggi della serie prodotta da Apple Tv+

Con il pareggio tra Inghilterra e Italia e la sfida finale dei playoff di Serie C tra Palermo e Padova, la stagione calcistica è praticamente terminata. In questo momento, i calciofili più accaniti somigliano al Pablo Escobar che aspetta sconsolato e triste, quello del meme preso dalla serie Narcos, e il fatto che ai prossimi mondiali la nostra Nazionale sarà assente non migliora la situazione.

Ed è proprio a queste persone sull'orlo della disperazione che ci rivolgiamo con un consiglio: guardate Ted Lasso e starete meglio. Sì, perché la serie tv creata da Bill Lawrence e Jason Sudeikis per Apple TV+ è a nostro avviso una delle cose più belle mai fatte sul calcio, tra film e tv. Non ci vuole molto, dirà qualcuno, e in effetti di memorabile in senso positivo ci vengono in mente solo il film Fuga per la vittoria e la serie Speravo de morì prima

Ad ogni modo, se amate il calcio dovete guardare Ted Lasso, e se vi piacciono anche la Premier League, i pub inglesi e tutto quello che riguarda il football Oltremanica, allora la visione di questa serie tv, composta da due stagioni e con una terza in arrivo, diventa assolutamente obbligatoria. Il perché lo spieghiamo qui sotto, ma prima un breve riassunto della trama di Ted Lasso, limitatamente alla prima stagione per non esagerare con gli spoiler. 

Di cosa parla Ted Lasso

Nel 2013, quando il network americano NBC acquisì i diritti di trasmissione per le partite della Premier League inglese, si pensò che per invogliare gli statunitensi a seguire il soccer - visto che per loro il football è solo quello americano - potesse essere utile una serie di spot divertenti in cui Jason Sudeikis (comico del Saturday Night Live) faceva la parte di questo allenatore di football americano che non sapeva niente di calcio ma era chiamato ad allenare una squadra di Premier League.

Qualche anno dopo, Lawrence e Sudeikis hanno pensato di riprendere quel personaggio e farne il protagonista di una serie comedy per Apple TV+, e il risultato è stato così strepitoso da portare alla serie e al suo protagonista una lunga serie di riconoscimenti e premi, dagli Emmy ai Golden Globe

Guardiamo quindi alla storia della serie. In una situazione che potremmo definire molto simile a quella di L'allenatore nel pallone, abbiamo un club immaginario che si chiama Richmond la cui presidentessa vuole che retroceda nella serie B inglese (non per questioni economiche ma per vendicarsi dell'ex marito nonché ex presidente).

Per questo Rebecca Welton decide di assoldare Ted Lasso, gioviale coach di squadre universitarie di football americano, tanto simpatico quanto ignaro delle regole dello sport più bello del mondo. Naturalmente la versione ufficiale non ha a che fare col desiderio di retrocedere, ma con una presunta idea di innovare e sperimentare. Un po' come quando Berlusconi voleva assoldare Dan Peterson come allenatore del Milan. 

Ted Lasso, insieme al suo vice coach Beard, arriva quindi in questa squadra a nordovest di Londra per portare una ventata di aria fresca al Richmond e a tutta la Premier. Ma l'accoglienza, comprensibilmente, non è delle migliori. Non dalla stampa inglese, che non perde occasione per sbeffeggiare lo yankee arrivato su una panchina della Premier senza neanche sapere come funziona un fuorigioco.

E neanche dai suoi giocatori, che faticano a riconoscergli l'autorevolezza necessaria. Tra i giocatori, in particolare, spiccano due figure: da una parte il vecchio campione Roy Kent, che con il Chelsea ha vinto tutto ma che ormai è a fine carriera e va avanti solo grazie alla sua feroce determinazione; e Jamie Tartt, giovane attaccante in prestito dal Manchester City, talentuoso e altrettanto egoista e sbruffone, nonostante i tentativi della fidanzata Keeley di farlo maturare.

In società, con la presidentessa Rebecca e il direttore sportivo Leslie Higgins che tramano segretamente contro di lui, Ted trova un aiuto, oltre che nel sempre attento coach Beard, in Nathan Shelley, in teoria magazziniere della squadra ma promosso (letteralmente) sul campo a vice allenatore dopo alcuni preziosi consigli tattici. 

Sullo sfondo, ci sono tutti gli elementi tipici di ogni squadra inglese: i tifosi che lo contestano a suon di insulti tipo "wanker" (meglio non tradurre), i giornalisti impertinenti e i tabloid imbarazzanti, il pub dove la tifoseria si ritrova per seguire le partite, e naturalmente le sfide con le squadre più note e blasonate della patria del football. Ma noi ci fermiamo qui, invitandovi a guardare il trailer italiano della stagione 1.

Perché guardare Ted Lasso

Gli allenamenti, il campo, i cori allo stadio, la birra, le partite, lo spogliatoio, le conferenze stampa, il pub, i parchi pubblici dove giocano ragazze e ragazzi: ogni puntata di Ted Lasso trasuda football inglese da ogni poro e con ogni elemento. Anche se il protagonista è un americano ignorante (in tema calcistico, sia chiaro, ché per il resto...), questa serie riproduce alla perfezione l'atmosfera del calcio inglese, con i suoi luoghi comuni (anche fisici, come Wembley) e tutti i fattori che lo rendono così affascinante e così unico.

Il dolore della sconfitta, la gioia della vittoria, la tensione in panchina quando c'è un risultato da difendere, il nervosismo in campo quando le cose non vanno al meglio e l'unità della squadra nei momenti più importanti: se amate il calcio, e magari lo avete praticato anche a livello amatoriale, sapete benissimo di quali sensazioni parliamo. E se amate il calcio, amerete sicuramente Ted Lasso.

Chiariamo una cosa, a questo punto: è vero che parliamo di una serie comedy, e infatti i momenti comici e divertenti, spesso davvero esilaranti, non mancheranno di certo. Ma Ted Lasso è qualcosa di più: un po' come in un'altra serie britannica da noi amatissima, ovvero After Life, in Ted Lasso convivono scene divertenti e momenti dal fortissimo impatto emotivo.

Diventerete tifosi dell'AFC Richmond, ne condividerete gioie e dolori, esulterete per ogni gol segnato e vi dispererete per ogni rete subita, gioirete per i successi e soffrirete per i fallimenti. Riconoscerete voi stessi e i vostri compagni di squadra nei calciatori e nello staff della squadra, di cui vi sentirete parte integrante.

Per quanto ci riguarda, abbiamo due personaggi che amiamo più di tutti gli altri. Da una parte Roy Kent, con le sue parolacce a condire un linguaggio che più sincero non si può, e con un cuore tenero intorno al quale c'è una solida corazza fatta di tackle in ogni zona del campo ("He's here, he's there, he's every fucking where" gli cantano i tifosi, che invece per Jamie Tartt hanno adattato il celebre tormentone per bambini "Baby Shark") e di folle amore per questo sport.

Dall'altra parte abbiamo adorato la figura di coach Beard, che senza neanche un primo nome ha comunque una personalità molto ben delineata. Sensibile, corretto sempre e comunque, dotato di una cultura popolare senza limiti, sfortunato in amore (e non così fortunato al gioco) ma sempre gentile con tutti. E tra l'altro sia l'interprete di coach Beard (Brendan Hunt) sia l'attore di Roy Kent (Brett Goldstein) hanno partecipato alla fase di scrittura della serie insieme a Lawrence e Sudeikis.

Attendiamo ora con impazienza la terza (e molto probabilmente ultima) stagione, che dovrebbe arrivare nei prossimi mesi, per conoscere il futuro del glorioso AFC Richmond e per scoprire che cosa si inventerà ancora quel simpatico, e profondo, americano prestato all'altro football, quello che negli USA non spopola, ma che per il resto del mondo è il gioco più bello di tutti. 

Voto: 9


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