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Totti preoccupato per il figlio: "E' solo un bambino, il cognome è pesante"

Lo sfogo del calciatore in un'intervista a Repubblica in cui svela pro e contro della popolarità, soprattutto per la sua famiglia

Non è facile chiamarsi Totti, soprattutto a Roma. Il calciatore giallorosso, simbolo e bandiera non solo di una squadra ma di un'intera città, deve fare i conti ogni giorno con la popolarità che se da una parte è gratificante, dall'altra ha una serie di svantaggi.

Fare una passeggiata, andare al cinema, così come tantissime altre cose che fanno parte della quotidianità di ognuno, diventano per lui, e di conseguenza per la sua famiglia, un momento da condividere con chiunque tra foto, autografi e frasi di routine. "In alcuni momenti mi fa piacere - ha raccontato Francesco Totti a Repubblica - Quando vorrei stare da solo a farmi una camminata come una persona normale, mi pesa. Vado al cinema solo in certi orari, quelli della sala mi conoscono. Poi durante le proiezioni la gente viene a chiedere l'autografo. O fai l'ignorante oppure li accontenti, io non sono ignorante e parlo con tutti".

Disponibile con tutti, più protettivo, invece, quando si tratta dei figli Cristian e Chanel, di 8 e 6 anni. Soprattutto nei confronti del primogenito, che ha da poco iniziato a giocare nelle giovanili della Roma, il calciatore ha espresso preoccupazione: "Mi dà molto fastidio l'attenzione che si è creata. E' un bambino e pensa a divertirsi, il nome per lui è pesante. Mi fermano tutti, lui è anche geloso, è normale. Però è buono come me. L'altro giorno è tornato a casa 'Papà, devi fare una foto per un mio amichetto di scuola e per la maestra'. Alla fine aveva 66 foto dentro la cartella con le magliette. Gli ho detto 'Crì, così no'".

A 38 anni e l'ennesimo rinnovo con la Roma dietro l'angolo, Francesco Totti sta dimostrando di essere un grande campione... Dentro e fuori dal campo.


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