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Il dramma di Valentina Nappi: "Mio padre è morto quando avevo 15 anni"

Dietro la famosa pornostar si cela un passato difficile dovuto alla scomparsa del padre e ai burrascosi rapporti con la madre che non ha mai condiviso la scelta dell'hard

Ha solo 24 anni Valentina Nappi, ma oltre ad essere una delle attrici hard italiane di punta, è diventata una vera e propria star e non solo per le provocazioni lanciate sui social network, dove conta migliaia di fan. La porno diva più irriverente del momento, infatti, ha dimostrato in più di qualche occasione di saperla lunga anche su politica e filosofia, ritagliandosi negli ultimi anni spazi importanti come quello su MicroMega, dove ha firmato un articolo sull'anticapitalismo come ultima frontiera del fascismo moderno. Insomma intelligenza e capacità dialettica di certo non le mancano e proprio queste qualità le permettono di far passare quasi come un trattato filosofico un post al limite dell'hard.

Nata a Scafati nel 1990, ma cresciuta a Pompei, Valentina Nappi ha iniziato la sua carriera nel mondo del porno grazie a una mail inviata, quasi per gioco, a Rocco Siffredi. Il divo del porno italiano l'ha subito chiamata per un film e da lì l'ascesa verso il successo. La libertà sessuale è la sua bandiera e l'idea di fare del corpo un'arte, o un bene pubblico, come ha recentemente dichiarato, è ricorrente nella sua missione di sdoganare la sessualità a 360 gradi.

Dietro tanta spudoratezza e, se vogliamo, sfacciataggine, la Nappi nasconde un passato doloroso segnato dalla scomparsa del padre e dai difficili rapporti con la madre che non ha mai accettato la sua scelta. "Mio padre è morto quando avevo 15 anni, forse alla fine avrebbe capito il mio percorso - ha rivelato la porno star in un'intervista a L'Espresso - Mia madre no. Ricomincerò a parlare a mia madre quando avrà capito l'importanza di quello che faccio. Per lungo tempo ho ricevuto minacce di morte dai miei compaesani, che ora al massimo lo fano via mail, perché sono un po' più rispettata da quando sono famosa. Tante ragazze mi scrivono e mi dicono che grazie a me sentono di vivere la loro sessualità in un modo più sincero, più libero. Ecco, io sento di fare qualcosa di fondamentale per la libertà delle donne. Sento di poter essere anche un modello, un modello di donna postborghese".


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