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Al Bano: “Quando facevo il cameriere a Milano mi rifiutai di spacciare droga”

Il racconto nel corso dell'intervista a Pierluigi Diaco nel programma 'Io e Te'

Al Bano Carrisi

Al Bano Carrisi è stato ospite di Pierluigi Diaco nella puntata del programma ‘Io e Te’ di mercoledì 3 giugno che ha lasciato spazio alla vita professionale e famigliare del cantante quale filo conduttore di un’intervista anche basata sui suoi primi anni di giovinezza. Il rapporto con i genitori Carmelo e Jolanda è stato un faro per l’artista, tanto legato alla sua terra quanto desideroso di dare spazio al suo talento. E fu per tentare di assecondare le proprie ambizioni che da ragazzo si trasferì a Milano, dove incrociò losche proposte volte ad adularlo per ottenere guadagni facili. “Quando arrivai a Milano mi diedi da fare come cameriere e pizzaiolo e guadagnavo più soldi io che loro in tre”, ha ricordato Al Bano riferendosi ala sua famiglia di origine che sin da subito aiutò economicamente grazie alle opportunità lavorative trovate in una città lontana dalla sua Puglia. Ma in quegli anni a Milano gli fu anche proposto di spacciare droga.

“Sì. E fu facile rinunciare”, ha raccontato Al Bano a Pierluigi Diaco: “Mio padre mi parlava di droga nelle campagne di Cellino quando si zappava, si arava, del male che faceva alla gente. Nel dopoguerra nessuno sapeva di cosa si trattasse. A Milano facevo il cameriere o pizzaiolo e quando lavoravo di notte mi dissero che avrei potuto guadagnare in un giorno quello che guadagnavo in un mese. Mi dissero che dovevo dare delle bustine… E io capì che non poteva certo esserci zucchero. Gli dissi che a Milano non ero andato per guadagnare soldi, ma per ben altro”. Una scelta determinante che tanto dice sulla personalità dell'artista, sulla sua onestà e sulla caparbietà di raggiungere il successo senza bisogno di scorciatoie. 

(Qui il link all'intervista) 


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