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Sesso, cocaina, persone uccise in Afghanistan: tutte le rivelazioni di Harry

I racconti del secondogenito di re Carlo riportati nella sua biografia "Spare"

Il libro "Spare" di Harry

Dopo le numerose ed esplosive anticipazioni delle scorse settimane, adesso nelle librerie di tutto il mondo è disponibile 'Spare', l'autobiografia del principe Harry d'Inghilterra. Lungo 410 pagine, il libro di memorie è stato scritto insieme al famoso ghostwriter JR Moehringer e tradotto in 16 lingue. Al suo interno numerose accuse contro la famiglia reale.

La cocaina

Il principe Harry ha ammesso di aver fatto uso di cocaina quando aveva 17 anni. "Naturalmente allora ho assunto della cocaina. A casa di qualcuno, durante un weekend di caccia, me l'hanno offerta e da allora ne ho consumata altra", si legge in un brano. "Non era molto divertente, e non sembrava rendermi specialmente felice come sembrava accadere agli altri, ma mi faceva sentire diverso e questo era il mio obiettivo. Sentire qualcosa. Essere diverso", ha scritto il principe, aggiungendo che allora era "un diciassettenne pronto a provare qualsiasi cosa che avrebbe alterato l'ordine prestabilito. Almeno era quello di cui cercavo di convincere me stesso".

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"Ho ucciso 25 talebani come fossero pezzi degli scacchi"

Harry ha raccontato anche di aver ucciso 25 talebani mentre serviva come militare in Afghanistan, pilota degli elicotteri Apache dell'esercito britannico (a Kabul e dintorni, tra il 2007-2008 e il 2012-2013) e di averli considerati come "pedine di una scacchiera". Preso di mira per aver rivendicato - in modo imprudente e provocatorio, secondo i detrattori - quanto compiuto, nella nuova intervista andata in onda la scorsa notte sulla tv americana e concessa a Stephen Colbert per The Late Show Harry ha affermato che di tutte le "bugie" sparse a suo dire sull'autobiografia, "quella senza dubbio più pericolosa è che mi sia voluto vantare per il numero delle persone che ho ucciso in Afghanistan".

La presenza di mamma Diana 

Il principe Harry, che allora era un bambino, ha raccontato nelle sue memorie di aver "detestato" dove stringere le mani di "centinaia e centinaia" di persone dolenti per la morte di sua madre, la principessa Diana. "Detestavo il tocco di quelle mani. E ancor più detestavo come mi facevano sentire colpevole. Perché tutte queste persone piangevano, mentre io non ne ero capace?", ha scritto. Ha ammesso, inoltre di aver consultato una sensitiva che gli avrebbe riferito un messaggio di Diana: "Vivi la vita che lei non ha potuto avere. Vivi la vita che voleva per te", ha detto la donna al principe, affermando di parlare da parte della mamma. Secondo Harry, la donna aveva dei "poteri" e che l'ha visitata su indicazione di amici fidati. Il principe non dice il suo nome, né dove o quando sia avvenuto l'incontro: "Appena ci siamo seduti insieme ho sentito l'energia attorno a lei" le sue parole. La sensitiva ha detto di sentire energia anche attorno al principe e ha aggiunto: "Tua madre è con te, proprio ora". A queste parole Harry ha sentito un calore sulla nuca, mentre gli si inumidivano gli occhi. Sempre la sensitiva gli ha riferito che, secondo Diana, il principe vive la vita che lei non ha potuto avere e che lei voleva per lui. 

Il principe Harry ha inoltre raccontato che, dopo la morte della madre Diana nel 1997, lui e il fratello William avevano chiesto al padre di non sposare Camilla. I due ragazzi avevano promesso a Carlo di accogliere Camilla in famiglia, ma in cambio chiedevano che non diventasse sua moglie. Oggi diventato re, Carlo III ha sposato nel 2005 Camilla, ora sua regina consorte.

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La perdita della verginità

Nel suo libro Harry racconta di aver perso la verginità in un "umiliante episodio" con una donna "più anziana" che "amava molto i cavalli". "Lo abbiamo fatto velocemente, poi mi ha sculacciato e mi ha mandato via. Uno dei miei tanti errori è stato lasciare che accadesse in un campo, dietro a un pub affollato. Senza dubbio qualcuno ci vide" le sue parole. 

Lo scontro con William 

È uno scontro fisico con il fratello William quello che il principe Harry racconta nella sua autobiografia. In una lite scatenata per la decisione di sposare Meghan Markle, l'attuale principe di Galles avrebbe ''preso per il bavero'' il fratello, gli avrebbe ''strappato la collana e buttato a terra''. L'esito della lite sarebbe stata una lesione alla schiena.
William, accusato da Harry di comportarsi come un erede al trono e non come un fratello, gli avrebbe invece detto di volerlo aiutare. ''Dici sul serio? Aiutarmi? Scusa, è così che lo chiami? Aiutarmi?". Sono queste le frasi di Harry che avrebbero fatto infuriare William, ''che non ragionava, era furioso''. Cercando di calmarlo porgendogli un bicchiere d'acqua, Harry racconta che ''è successo tutto così in fretta. Tutto molto veloce. Mi ha afferrato per il bavero, strappandomi la collana, e mi ha buttato a terra. Sono atterrato sulla ciotola del cane, che si è rotta sotto la mia schiena, i pezzi mi hanno tagliato. Sono rimasto lì per un momento, stordito, poi mi sono alzato in piedi e gli ho detto di uscire''. Harry scrive che William lo ha invitato a reagire, citando litigi che avevano avuto quando erano bambini, ma lui si è rifiutato di farlo. A quel punto William se ne andò, ma poi tornò "con l'aria dispiaciuta", scrive Harry. 

"Erede di riserva"

Il filo conduttore del libro è il risentimento di Harry per sentirsi come il "ricambio". Un sentimento che emerge nei capitoli sulla sua infanzia, la sua scuola, la sua carriera come reale e nell'esercito britannico, il suo rapporto con i genitori e il fratello e la sua vita con Meghan e il ruolo di padre. All'inizio del libro Harry racconta di quello che suo padre, ora re Carlo, avrebbe detto a sua moglie, la principessa Diana, il giorno della nascita di Harry: ''Meraviglioso! Ora mi hai dato un erede e uno di riserva: il mio lavoro è finito''. Il libro, infatti, prende il titolo da un vecchio detto dei circoli reali e aristocratici, ovvero che il primogenito è erede di titoli, potere e fortuna mentre il secondo serve come ''ricambio'' nel caso in cui dovesse succedere qualcosa al primo.


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