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Luca Tommassini: "Mio padre era violento, mi chiamava frocet**"

Il coreografo parla per la prima volta della sua infanzia difficile e del rapporto con il papà

Luca Tommassini, foto @Instagram

È un racconto forte quello che Luca Tommassini ha fatto nel podcast One More Time. Il noto coreografo - che in passato più volte ha firmato la direzione artistica di X Factor e Amici - ha parlato per la prima volta della sua infanzia difficile, segnata dal rapporto violento con suo padre.

Luca Tommassini: "Mio era violento, una volta mi tirò in faccia un posacenere"

Vivevano nella periferia di Roma e a casa era l'inferno: "Mio padre era meccanico vicino a Primavalle, all'epoca dove mettevano gli avanzi di galera - ha spiegato - Col tempo divenne campione di Formula 3, iniziò a spendere i soldi in auto e donne. E iniziò a non abitare quasi mai in casa. Usava molto le mani, e mandò diverse volte mia madre in ospedale - ha proseguito - Una volta mi tirò in faccia un posacenere di cristallo, di quelli anni 70, quadrati. Non parlai per settimane. Mi portarono da uno psicologo per superare questo mutismo: ovviamente di nascosto da mio padre".

La scuola di danza e la rabbia del padre

E di nascosto dal padre si iscrisse anche a scuola di danza, quella di Enzo Paolo Turchi, aiutato da sua madre con i soldi che risparmiava. "Il giorno che mio padre scoprì che mi ero iscritto alla scuola di ballo - ha confessato Tommassini - venne a pranzo, per rimproverarci tutti. Mia madre iniziò a difendermi. Lui stava urlando, prese una bottiglia d'acqua di vetro, la spaccò contro un muro e andrò contro mamma. Per la prima volta mi misi in mezzo e gli urlai di andarsene. Se ne andò. Tirai fuori la forza che in realtà non avevo, mi inventai il coraggio. A volte inventarsi il coraggio serve". Se oggi pensa al papà che non c'è più pensa a "un'occasione mancata", per ricevere quell'amore che ogni figlio merita.


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