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Un'altra sconfitta per Uber Pop, il tribunale ha deciso: "Giusta la confisca dell'auto"

Il servizio di sharing mobility, fornito dall'azienda californiana Uber, è bloccato in Italia da maggio 2015. Ora la nuova sentenza a favore dei tassisti che annulla la decisione del giudice di pace

Un'altra sconfitta per Uber Pop: il sequestro dell'auto di un autista, senza licenza, effettuato dalla polizia municipale di Milano è legittimo. Lo ho stabilito il tribunale di Milano annullando così la decisione di un giudice di pace che, come altri suoi colleghi, aveva accolto il ricorso presentato dall'autista che due anni fa si era visto sequestrare la sua Mercedes.

La sentenza del tribunale segna un'ulteriore svolta nell'accesso scontro che vede i taxisti da una parte e gli autisti di UberPop dall'altra, privati che in cambio di denaro trasportano dei passaggeri a bordo delle loro automobili. "Concorrenza sleale verso i taxi" secondo il tribunale. 

Cos'è Uber Pop. Il servizio di ride sharing lanciato dall'azienda Californiana Uber è stato attivo, per circa un anno, in diverse città d'Italia, tra queste oltre a Milano, Roma, Genova, Torino e Padova. Consentiva a chiunque avesse una macchina di iscriversi all'app come guidatore per condividere tragitto e costi con altre persone. L'idea, spiegava in occasione del lancio del servizo a Padova, Benedetta Arese Lucini, general manager di Uber "è sperimentare un nuovo concetto di mobilità. Oggi chi possiede un'automobile la tiene parcheggiata anche 23 ore al giorno: noi abbiamo in mente un'altra città, una città - sottolinea - dove esistono alternative accessibili e economiche al trasporto pubblico e dove non si butta via il tempo fermi nel traffico. In Italia si sprecano fermi in coda fino a 71 ore in un anno, noi lavoriamo alla città del futuro".

La città che Uber ha immaginato lanciando il suo servizio low cost però non ha convinto tutti, in primis i taxisti che si sono battuti per far sì che i conducenti 'amatoriali' non aumentassero e alla fine hanno anche ottenuto che il servizio fosse vietato. L'app Uber Pop è stata bloccata a maggio 2015.

Rimangono però attivi tutti gli altri servizi forniti da Uber. UberX per esempio, la corsa è effettuata su un'utilitaria; UberBlack, il primo servizio lanciato dall'azienda californiana, la corsa avviene su una berlina e UberXL, L'autista sarà a bordo di un'auto con 6 o più posti.

La sentenza del tribunale quindi non dovrebbe portare alla fine della sharing mobility, anche perchè Uber non è l'unico operatore che opera nel campo. Inoltre, quattro mesi fa l'Antitrust si è espresso, per la seconda volta, sull'argomento per fare pressing al Parlamento affinchè regolamenti il settore. Secondo l'autorità "la concorrenza giova al consumatore". Anche alcuni parlamentari sono d'accordo e due giorni fa, hanno presentato una proposta di legge, ribattezzata 'Sharing Economy Act', che dovrebbe disciplinare i servizi di sharing economy.


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