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Come stanno davvero le cose sulle munizioni con uranio impoverito all'Ucraina

Il caso è esploso ieri. L'uranio impoverito "è un componente standard e non ha nulla a che fare con le armi nucleari", secondo il Regno Unito. Putin minaccia di reagire: è l'ultimo capitolo di una tensione senza fine tra il Cremlino e l'Occidente

Guerra in Ucraina, combattimenti vicino a Bakhmut. Foto LaPresse

Ieri ad aumentare la tensione internazionale, dal 24 febbraio 2022 a livelli di guardia, è stato l'annuncio, da Londra, di una fornitura a Kiev di munizioni all'uranio impoverito: è solo l'ultimo capitolo di una lunga storia.

Le munizioni all'uranio impoverito all'Ucraina

Il presidente russo Vladimir Putin ha affermato che il suo Paese "sarà costretto a reagire" se verranno trasferite munizioni di quella tipologia in Ucraina. Alle dichiarazioni diffuse dall'agenzia di stampa Ria Novosti e pronunciate evidentemente durante la fine dell'incontro ufficiale con il presidente cinese Xi Jinping, hanno fatto eco anche i suoi ministri degli Esteri Sergey Lavrov e della Difesa Sergey Shoigu. Al temine dell'incontro ufficiale russo-cinese, iniziato con la proposta di pace di Pechino per la guerra in Ucraina (che rischia di non avere seguito), e concluso con una dichiarazione congiunta che recitava anche: "Non ci possono essere vincitori in una guerra nucleare e non deve mai essere scatenata".

Separatamente Putin ha dichiarato che "l'Occidente ha deciso di combattere con la Russia fino all'ultimo ucraino, non a parole, ma con i fatti". Pertanto, la Russia "sarà costretta a reagire" quando l'Occidente collettivo "comincerà a usare armi con una componente nucleare", ha osservato il presidente russo. Il riferimento era appunto ai proiettili britannici. Ma come stanno davvero le cose?

Come è scoppiato il caso

"Insieme con la concessione di uno squadrone di carri armati Challenger 2 all'Ucraina, forniremo munizioni tra cui proiettili perforanti che contengono uranio impoverito: sono molto efficaci per sconfiggere carri armati e veicoli corazzati moderni". Questa è la dichiarazione di ieri del ministro di Stato per la Difesa britannico, la baronessa Annabel Goldie, che compare tra le interrogazioni scritte del Parlamento di Londra. Ed è così che ieri è iniziato tutto.

Al di là dei proiettili, la fornitura della Gran Bretagna doveva essere di 28 carri Challenger 2 all'Ucraina. Inizialmente, ne aveva promessi 14. Tuttavia, secondo la rappresentanza diplomatica ucraina, dopo la visita del presidente Volodymyr Zelensky a Londra, il numero di carri armati è raddoppiato. I primi carri armati britannici dovrebbero essere schierati in Ucraina già questo mese.

Cos'è l'uranio impoverito

L'uranio impoverito è il materiale che rimane quando la maggior parte della forma altamente radioattiva dell'uranio è stata rimossa dal minerale. Viene utilizzato per armature di carri armati, proiettili perforanti e come peso per bilanciare gli aerei. Allo stesso tempo, è tossico e può rappresentare una minaccia per la salute umana se entra nel corpo. Quando un proiettile di uranio impoverito colpisce un bersaglio ed esplode, piccole particelle possono essere inalate o ingerite dal personale militare, in particolare da quelli nel veicolo colpito. La polvere altamente tossica  può rimanere a contatto o vicino ai veicoli colpiti, ma anche sul suolo, o addirittura sepolta sotto la superficie del terreno. Se toccata anche solo per sbaglio, può contaminare. Le munizioni all'uranio impoverito sono state utilizzate in vari scenari di guerra Sono da tempo al centro delle polemiche e si discute sulla legalità del loro utilizzo in scenari di guerra passati, a partire dalla guerra del Golfo, poi anche nell'ex Jugoslavia.

Chi ha "inventato" tali munizioni? Bisogna guardare oltreoceano. Gli Usa spinsero per usare così gli scarti della produzione del combustibile per le centrali atomiche e delle testate nucleari, in piena guerra fredda: c'era una spropositata quantità di materiale a bassa radioattività con problemi (mai risolti) di stoccaggio. Di qui l'idea nei corridoi del Pentagono già negli anni Settanta: vista la densità altissima e il costo "contenuto", perché non trasformarlo in una munizione, visto che l'uranio impoverito si era dimostrato più efficace del tungsteno, oltre che più economico? Nessuno si preoccupò della tossicità. Poi i reduci dell'Iraq hanno cominciato ad ammalarsi.

Sulla pericolosità legata all'uso di queste armi si discute, dunque, solo da quando sono emersi i primi effetti, soprattutto sui militari, denunciati in Italia dalle associazioni dei familiari delle vittime nei conflitti della ex Jugoslavia, in particolar modo in Kosovo. Al punto che le forme di cancro sviluppate dai soldati hanno preso un  nome tutto loro: "Sindrome dei Balcani". La correlazione tra le malattie sviluppate e l’uso di queste armi, da anni dibattuta (molti studi l'hanno negata, pur confermando però che dove c'è un impatto diretto, ad esempio il relitto di un tank, il rischio è più elevato), è sostenuta "nei fatti" dall'alto numero di persone esposte a questo agente che poi si sono ammalate. Ci sono state anche sentenze di condanna a carico del ministero della Difesa con risarcimenti alle famiglie dei militari deceduti.

"Gli Usa non hanno fornito munizioni all'uranio impoverito a Kiev"

Il portavoce del Dipartimento alla Difesa Usa Pat Ryder ha negato oggi forniture Usa di munizioni all'uranio impoverito all'Ucraina, in seguito alla notizia secondo la quale il Regno Unito fornirebbe alle forze ucraine questo tipo di proiettili perforanti. "Non che io sappia, non lo facciamo", ha detto Ryder durante una conferenza stampa, rispondendo a una precisa domanda.

Non sfugga però che negli ultimi mesi è circolata a più riprese la voce sulla possibilità che gli Usa forniscano all'Ucraina i caccia A-10: aerei che impiegano esclusivamente proiettili tossici.

Londra: "La Russia fa disinformazione"

In serata poi il ministero della Difesa di Londra ha difeso la decisione di fornire alle forze ucraine proiettili all'uranio impoverito, respingendo le accuse russe che hanno parlato del superamento di una nuova "linea rossa" da parte occidentale nel conflitto ucraino. L'uranio impoverito "è un componente standard e non ha nulla a che fare con le armi nucleari", ha affermato il Ministero della Difesa. "L'esercito britannico - ha aggiunto - ha utilizzato per decenni l'uranio impoverito nei suoi proiettili perforanti". "La Russia - ha proseguito - lo sa, ma sta deliberatamente cercando di disinformare. Una ricerca indipendente condotta da scienziati di istituzioni come la Royal Society ha valutato che qualsiasi impatto sulla salute personale e sull'ambiente derivante dall'uso di munizioni all'uranio impoverito sarà probabilmente basso".

L'Ucraina sta organizzando la controffensiva

L'Ucraina sta intanto organizzando la controffensiva che dovrebbe iniziare, secondo vari analisti militari, nella tarda primavera. Per farlo necessita tuttavia di nuovi armamenti, in primo luogo i carri armati occidentali che aveva tante volte richiesto: i Leopard tedeschi, che in parte sono già arrivati, e gli Abrams americani. Proprio ieri il portavoce del Pentagono Pat Ryder ha confermato le anticipazioni di stampa sull'intenzione da parte di Washington di accelerare il più possibile la fornitura non solo della versione più vecchia degli Abrams ma anche di missili Patriot per proteggere le città ucraine dagli attacchi missilistici russi.

Sull'Ucraina sono piovuti oltre mille missili negli ultimi sei mesi, secondo alcune stime molto credibili. La fine della guerra non si intravede.


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