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La prima nata nel 2018 a Vienna è musulmana: insulti e minacce sul web

Asel è stata presa di mira sui social perché figlia di una coppia di immigrati. "Spero in una morte in culla", scrive un utente su Facebook

La piccola Asel è la prima nata del 2018 a Vienna. Il suo arrivo è stato riportato con grande rilievo dai media austriaci, come di prassi a Capodanno, ma invece degli auguri la piccola è stata accolta da un'ondata di dichiarazione razziste e insulti di vario tipo. Perché è figlia di una coppia di musulmani, Naime e Alper Tamga, con l’aggravante di essere finita su molte prime pagine in braccio alla mamma, con il capo velato.

Una vicenda preoccupante per l’Austria che da poco ha un nuovo governo sbilanciato verso la destra. Le associazioni che militano per la difesa di migranti e rifugiati e per i diritti sul web dicono di non avere mai visto nulla di simile. Tra lo stupefatto e il preoccupato, gli operatori che lavorano con gli stranieri immigrati hanno commentato quanto avvenuto. Il segretario generale della filiale viennese della Caritas, Klaus Schwertner, sulla sua pagina Facebok, scrive: “Nelle sue prime ore di nascita questa dolce bimba è stata presa di mira da una incredibile ondata di commenti violenti, pieni di odio. E’ una dimensione totalmente nuova dell’odio online, che bersaglia una innocente neonata”.

“Spero in una morte in culla”, è arrivato a scrivere un utente Facebook. “Deportare questa feccia, subito”, ha rilanciato un altro, riporta il New York Times, che scandaglia la vicenda e passa in rassegna parte dei messaggi apertamente razzisti. Anche la mamma è stata aggredita con commenti terribili.

Ma non c’è solo odio online per la piccola Asel. Il funzionario della Caritas ha infatti lanciato un appello a inviare e pubblicare messaggi di sostegno alla “prima nata”: un invito condiviso in un paio di giorni da oltre 10mila persone.


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