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Bombe sulla Siria, Trump festeggia ma l'attacco potrebbe essere illegittimo

Il presidente Usa ha twittato: "Missione compiuta", ma sorgono molti dubbi sulla legittimità dell'operazione, avvenuta senza l'autorizzazione dell'Onu

Missili sulla Siria (FOTO ANSA)

Donald Trump festeggia su Twitter dopo la pioggia di missili caduta nella notte sulla Siria. Il presidente degli Stati Uniti ha twittato “missione compiuta”, ringrazione la Francia e la Gran Bretagna per il supporto nell'operazione contro i presunti depositi di armi chimiche di Assad.

“Un attacco perfettamente eseguito ieri sera. Grazie a Francia e Gran Bretagna per la saggezza e la potenza dei loro ottimi eserciti. Non avrebbe potuto esserci un risultato migliore. Missione compiuta!”, ha scritto il “Commander in chief” delle forze Usa.

Attacco illegittimo?

Mentre Trump fa festa, gli esperti sollevano grandi dubbi sulla legittimità di questa operazione militare. Il presidente francese Emmanuel Macron ha detto che il presunto attacco chimico sulla città di Douma nello scorso weekend rappresenta una palese violazione di varie risoluzioni Onu sulla Siria. Anche la premier britannica Theresa May ha definito i raid “giusti e legittimi” e ha detto che la comunità internazionale non tollera l’utilizzo di armi chimiche. La Francia sostiene che la Siria ha ha un programma di clandestino di guerra chimica fin dal 2013, quando Damasco firmò ufficialmente la Convenzione sulle armi chimiche, un fatto che potrebbe incoraggiare l’uso di queste armi da parte di altri regimi repressivi. In un’analisi pubblicata stamani i servizi segreti francesi affermano che “le prove raccolte” mostrano 11 attacchi chimici, in gran parte al cloro, dal 4 aprile 2017, quando fu usato il sarin a Khan Sheikhoun. L’attacco, che uccise 88 persone, provocò un’ondata di indignazione internazionale e convinse il presidente Usa Donald Trump a colpire una prima volta il regime siriano. “Per noi la normalizzazione dell’uso delle armi chimiche è una per la sicurezza collettiva non può restare senza risposta” ha detto una fonte dell’ufficio di Macron. 

Perché Usa, Francia e Gran Bretagna hanno attaccato la Siria

Violata la carta dell'Onu

Ma Mosca, principale sostenitrice di Damasco nei sette anni di guerra civile, ha chiesto immediatamente una riunione del consiglio di sicurezza dell’Onu affermando che le potenze occidentali hanno “violato la Carta Onu e le norme e i principi del diritti internazionale”. Gli analisti concordano sul fatto che colpendo la Siria senza un’autorizzazione Onu, impossibile alla luce dei veti ripetuti della Russia in seno al Consiglio di sicurezza, Usa, Francia e Gran Bretagna si fondano piuttosto un un nebuloso concetto di “legalità morale”. “La violazione della Convenzione non dà il diritto di usare la forza” ha spiegato Francoise Saulnier, a capo dell’ufficio legale di Medecins sans Frontieres. In base alle norme Onu, l’uso della forza contro uno Stato estero è ammesso solo in tre casi: autodifesa legittima, su richiesta del Paese interessato o con l’autorizzazione del Consiglio di sicurezza.

Argomento rischioso

 Gli occidentali sostengono che c’è un argomento morale per l’intervento e dicono che il presidente Bashar al-Assad va fermato nell’uso di armi crudeli e illegali. “Sono state adottate risoluzioni Onu e oggi forse siamo fuori dall’ambito di queste risoluzioni, ma siamo all’interno del quadro del diritto internazionale: questo dittatore sta uccidendo il suo popolo” ha detto Jean-Jacques Bridey, presidente della commissione Difesa dell’Assemblea nazionale francese. Ma è un argomento rischioso, spiegano gli analisti, perché apre all’uso unilaterale della forza in molte altre situazioni, in particolare da parte di regimi che hanno già dimostrato disprezzo per il diritto internazionale.  

Siria, Assad entra in ufficio come se niente fosse

Legittimità morale?

“La legalità morale è una trappola, perchè ciò che è morale per me non lo è per te” spiega Didier Billion dell’Institut de Relations Internationales et Stratégiques (Iris) a Parigi.“Cosa dà a Francia e Usa il diritto di bombardare uno stato?” si chiede Billion definendo il principio della “legalità morale” una “cortina di fumo”. Patrick Baudouin, avvocato della International Federation for Human Rights a Parigi, dice che “si viola il diritto internazionale con l’obiettivo di rispettarlo”. “E’ l’idea che ci sia una sorta di legge umanitaria internazionale sulla base di una ‘responsabilità di proteggere’. Ma non è un principio del diritto internazionale”. Saulnier parla di “concetti vuoti” che possono ritorcersi contro chi li usa. “E’ pericoloso che l’Occidente, già in guerra contro attori non statali in Siria, rischi un’escalation verso un conflitto internazionale con l’obiettivo di tornare al tavolo negoziale”. Ma tentare di aggirare le norme stabilite sull’uso della forza “significa liquidare le strutture legali costruite dopo la Seconda Guerra mondiale”.

La Russia all'Onu: "Raid da condannare"

Con una bozza di risoluzione, la Russia chiede alle Nazioni Unite di condannare il raid notturno di Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna contro presunte installazioni militari chimiche in Siria, secondo un testo ottenuto e pubblicato dall’Afp poco prima dell’inizio della sessione d’emergenza del Consiglio di sicurezza dell’Onu (alle 17 ora italiana). In cinque paragrafi, Mosca sottolinea la “grande preoccupazione” per “l’aggressione” contro uno Stato sovrano che violerebbe “il diritto internazionale e la Carta delle Nazioni unite”. Al momento non si hanno informazioni sulla possibile data di un eventuale voto della risoluzione russa.


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