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Libano, autobomba nel parcheggio del centro commerciale: decine di feriti

Torna la violenza a Beirut. L'attentato nella periferia sud, nel quartiere di Bir al-Abed, abitata da sciiti e controllata dal partito islamico

BEIRUT (LIBANO) - Torna la violenza. Diverse persone sono rimaste ferite nell'esplosione di un'autobomba in un'area della periferia meridionale della città controllata dal movimento sciita filo-iraniano Hezbollah.

Secondo quanto riferisce la tv del movimento, Al Manar, gli uomini di Hezbollah hanno subito isolato l'area, un centro commerciale gestito dall'organizzazione nel quartiere di Bir al-Abed.

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AGGIORNAMENTI - Le autorità libanesi hanno chiesto di evacuare la zona, dove sono andati in fiamme alcuni veicoli. Secondo un'emittente locale, l'esplosione si è verificata in un momento in cui molti musulmani sciiti pregavano; del resto l'attentato è avvenuto nel giorno in cui per la comunità libanese è appena iniziato il Ramadan, il mese di digiuno. Immediate le reazioni. Uno degli eletti di Hezbollah in Parlamento, Ali Meqdad, ha detto che l'accaduto è "il frutto di chi sta cercando di destabilizzare il Libano".

AGGREDITO MINISTRO INTERNI - Un uomo è rimasto ferito a Beirut quando gli uomini della "sicurezza" di Hezbollah hanno esploso colpi d'arma da fuoco in aria per disperdere una folla di persone che ha tentato di aggredire Marwan Charbel, ministro dell'Interno del governo dimissionario di Najib Miqati. Lo riferisce il sito web del quotidiano libanese An Nahar. Charbel era giunto nella periferia sud della capitale dopo l'attacco con autobomba. Il ministro stava lasciando la zona di Bir al-Abed insieme al capo delle forze di sicurezza interna, il generale Ibrahim Basbous quando una folla inferocita ha iniziato a lanciare pietre e sassi contro la delegazione, scatenendando, secondo il sito di notizie, l'intervento dell'apparato della "sicurezza" di Hezbollah. Durante la visita nella periferia sud, Charbel ha condannato l'attacco e denunciato un "tentativo di innescare un conflitto tra sunniti e sciiti". 


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