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La bambina con il numero di telefono scritto sulla schiena ora è al sicuro

La storia della piccola Vira, riuscita a fuggire dall'Ucraina insieme alla mamma

La foto pubblicata dalla mamma della bambina, Sasha Makoviy (su Instagram @aleksandra.mako)

Sta bene ed è al sicuro la bambina ucraina con il numero di telefono e altre informazioni scritte sulla schiena. Sasha Makoviy, madre di Vira, ha pubblicato la foto della figlia sul suo profilo social. "Siamo riuscite ad attraversare il confine e ora siamo nel sud della Francia", ha scritto la donna, aggiungendo che "molta gente ha offerto aiuto e si è assicurata che fossimo al sicuro". La donna e la figlioletta in fuga dalla guerra hanno attraversato il confine con la Polonia e da lì hanno raggiunto la Francia. "Siamo state con i volontari che ci hanno invitato qui e ci hanno offerto un alloggio - ha scritto la mamma -. In questa foto Vira indossa un abito usato regalatoci da una premurosa famiglia francese". La donna ha ringraziato i volontari francesi e quelli polacchi: "La loro generosità e compassione non ha prezzo".

La storia di questa bambina ucraina

Sasha Makoviy è una mamma ucraina che ha scritto il nome e altre informazioni sulla schiena della figlia, nel primo giorno dell'invasione russa in Ucraina. "Nel caso mi succedesse qualcosa", ha spiegato in un post su Instagram. A ripostare il messaggio della donna, nei giorni scorsi, è stata anche Anastasiia Lapatina, giornalista del Kyiv Independent. "Le madri ucraine stanno scrivendo i contatti dei familiari sui corpi dei loro bambini in caso vengano uccise e il figlio sopravviva. E l'Europa sta ancora discutendo del gas", ha scritto su Twitter.

Nella foto postata su Instagram qualche giorno fa dalla mamma, si vede la figlia con il pannolino e sulla schiena nuda alcune informazioni, come il nome e alcuni numeri di telefono. La donna ha spiegato di averlo fatto perché, in caso lei non sopravvivesse alla guerra russa, qualcuno sappia l'identità della piccola e a chi affidarla. Sasha Makoviy ha raccontato di aver avuto l'idea "il primo giorno di guerra, nel caso ci fosse successo qualcosa e qualcuno l'avrebbe accolta come sopravvissuta". La donna ha pubblicato anche una seconda foto, un foglietto con le stesse informazioni che ha scritto sulla schiena di sua figlia. "Ancora non riesco a convincermi a buttare questo foglio spiegazzato della seconda foto dalla tasca della mia tuta. Anche se ora siamo dove è sicuro", ha confidato.


 


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