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Covid, anche Svizzera e Germania dicono addio ai divieti

Il calo dei contagi porta a un allentamento delle norme scattate per la pandemia. Processo diverso per i due paesi: più veloce in Svizzera, più graduale in Germania. Cosa cambia e da quando

Foto Ansa

Dopo Usa, Inghilterra e Francia anche Svizzera e Germania provano a tornare alla normalità allentando le restrizioni imposte per combattere il Covid. 

La Germania

Il governo federale e i presidenti dei land tedeschi hanno concordato un piano che scatterà dal 20 marzo. Secondo la prima bozza di risoluzione della Cancelleria, ''tutte le misure protettive di più ampia portata'' saranno ritirate. La strada tracciata prevede lo stop graduale alle restrizioni per gli assembramenti privati, i negozi, ristoranti e alberghi. Dovrebbe rimanere in vigore però l'obbligo della mascherina. 

"Possiamo guardare al futuro con maggiore ottimismo di quanto fatto nelle scorse settimane", ha detto il cancelliere Olaf Scholz annunciando la decisione 

La Svizzera

Da domani, 17 febbraio, in Svizzera non saranno più necessari mascherina e green pass per accedere a negozi, ristoranti, istituzioni culturali, altre strutture aperte al pubblico e manifestazioni. Le misure sanitarie per l'ingresso nel Paese saranno totalmente abolite. Scompaiono anche le restrizioni di capacità nelle cabine con posti in piedi degli impianti sciistici di risalita. Lo stesso vale per le regole del distanziamento sociale nelle aree chiuse di funivie e seggiovie d'ogni tipo. L'obbligo di indossare una maschera nelle cabine chiuse viene invece mantenuto. 

Rimangono in vigore fino a fine marzo l'uso obbligatorio di mascherine nei trasporti pubblici e nelle strutture sanitarie, così come l'isolamento dei positivi per cinque giorni. 

Cancellata anche la raccomandazione del telelavoro saranno le imprese a decidere se continuare a far lavorare i dipendenti da casa e imporre l'uso della mascherina nei loro locali visto che per legge sono tenute ad adottare le precauzioni necessarie per proteggere i lavoratori. Rimarranno in vigore fino a fine marzo invece le disposizioni per tutelare i dipendenti particolarmente a rischio.

Non saranno più rilasciati i cosiddetti certificati "Swiss Covid," introdotti dall'autunno 2021, ma solo certificati Covid riconosciuti dall'Ue. Il mandato della Task Force, che ha fornito gratuitamente consulenza dalla primavera del 2020, si concluderà alla fine di marzo. I singoli membri continueranno comunque ad essere a disposizione del Consiglio federale e dell'Amministrazione federale.


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