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L'atleta in gara senza velo torna in Iran e finisce in prigione

Elnaz Rekabi aveva gareggiato domenica 16 ottobre senza indossare il velo islamico (hijab) in solidarietà con le diffuse proteste in Iran e le sue immagini a capo scoperto avevano fatto il giro del mondo

Elnaz Rekabi senza velo, duranta una gara di arrampicata con la nazionale dell'Iran

Elnaz Rekabi è tornata in Iran. L'atleta aveva gareggiato senza velo attirando su di sè ammirazione e critiche per poi sparire nel nulla. Rekabi è stata la prima atleta iraniana ad aver compiuto un gesto simile, in solidarietà con le diffuse proteste in Iran nelle ultime settimane dopo la morte il 16 settembre scorso di Mahsa Amini, una ragazza di 22 anni che ha perso la vita in circostanze sospette dopo l'arresto a opera delle brigate della moralità religiosa (Ershad) della polizia iraniana per non aver indossato il velo secondo la legge.

Ora, Rekabi si è fatta viva: sul suo profilo Instagram è comparsa una storia in cui si è scusata per quanto accaduto, aggiungendo che si è trattato di un'azione "non intenzionale" causata dal poco preavviso sulla gara: "Mi scuso profondamente per le preoccupazioni che ho causato", ha aggiunto Rekabi nel messaggio pubblicato sul suo account di Instagram. L'atleta ha confermato sta "tornando in Iran con la squadra, secondo il programma prestabilito".

Secondo Iran Wire, sito realizzato da giornalisti dissidenti nei confronti del regime iraniano, Elnaz Rekabi verrà trasferita direttamente dall'aeroporto internazionale di Teheran alla prigione di Evin una volta atterrata.

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