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Grecia, incendiata la sede di Alba Dorata

Per la polizia si tratta di un gesto di rappresaglia per la morte di un ragazzo iracheno. Intanto Bruxelles lancia l'allarme: "è il partito più apertamente nazista di tutta Europa"

Continua a salire la tensione sociale in Grecia, il Paese europeo che più degli altri sta subendo i contraccolpi della crisi economica. 

Ieri notte è stato appiccato il fuoco ad una delle sedi Alba Dorata, il partito xenofobo e neonazista che alle ultime elezioni è riuscito ad entrare per la prima volta in parlamento, conquistando il 7% dei voti. Gli uffici si trovavano al quarto piano di un palazzo del quartiere di Pangrati, ad Atene, ed erano vuoti al momento dell'attacco.

La polizia sta seguendo la pista anarchica, come riferisce il quotidiano francese Liberation. Secondo gli agenti, l'attacco sarebbe stato effettuato per rappresaglia dopo l'assassinio di un giovane iracheno, ucciso a pugnalate da cinque uomini nel centro della capitale. 

Violenza contro gli immigrati - Non sono pochi coloro che accusano i militanti di Alba Dorata di essere la causa di una nuova escalation di violenza contro stranieri ed extracomunitari, vittime di delitti per i quali troppo spesso non vengono identificati gli autori. 

L'allarme di Bruxelles - Lo stesso Commissario europeo per i diritti umani, Nils Muiznieks,  solo un mese fa aveva invitato Atene ad esaminare la legalità di questo partito, giudicato “il più estremo e, nelle sue opionioni, il più apertamente nazista di qualsiasi altro partito in Europa”. I vertici di Alba Dorata non hanno però battuto ciglio, e in un comunicato hanno fatto sapere di voler continuare “la Lotta Nazionale fino a quanto la Grecia non apparterrà ai greci”. 


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