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Isis, l'odio viene da lontano: tremila combattenti dall'Europa per la jihad

L'allarme del capo dell'antiterrorismo dell'Unione europea: almeno in tremila dall'Europa in Medio Oriente per combattere con l'Isis. E c'è i il rischio che la forza dell'Isis possa spingere altri gruppi terroristici a gesti eclatanti

ROMA - La paura è che vadano per combattere e tornino per colpire. Sono oltre tremila i cittadini europei che si sono uniti al gruppo estremista dello Stato Islamico, secondo quanto riferito alla Bbc da Gilles de Kerchove, capo dell'antiterrorismo dell'Unione europea, che ha messo in guardia sul rischio di attacchi contro l'Europa come ritorsione ai raid aerei sulle postazioni dell'Isis in Iraq e Siria.

De Kerchove ha precisato che il numero totale di tremila include tutti coloro che sono stati nella regione, anche quelli che sono tornati e quelli che sono rimasti uccisi. In precedenza si stimava che il numero dei cosiddetti "foreign fighters" ammontasse a duemila. A suo parere la dichiarazione dello Stato Islamico a giugno di voler costituire un Califfato ha giocato un ruolo importante nel richiamare gli europei verso Siria e Iraq. "Se ci credi, è probabile che tu voglia farne parte il prima possibile", ha spiegato de Kerchove.

Il timore del massimo responsabile dell'antiterrorismo in Europa è che la determinazione dimostrata dallo Stato Islamico possa spingere gruppi estremisti concorrenti, come Al Qaeda, a compiere attentati in Europa per mantenere alto il proprio profilo. "La crescente potenza dell'Isis può spingere Al Qaeda a fare qualcosa per dimostrare di essere ancora importante".


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