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"Quello che più mi manca è la doccia": il racconto dell'italiano nel centro covid di Shanghai

Il 31enne di Padova è entrato nel centro lo scorso 9 aprile perché risultato positivo

Alessandro Pavanello a Shanghai

Alessandro Pavanello è l'unico paziente italiano ricoverato in un Covid Center di Shanghai, la città cinese in lockdown da settimane. E' entrato nel centro lo scorso 9 aprile perché è risultato positivo dopo lo screening di massa organizzato dalle autorità cinesi. Uscirà dall'isolamento solo dopo essere risultato negativo a due test molecolari. Pavanello, asintomatico, ha deciso di non vaccinarsi con il siero cinese "perché non viene riconosciuto in Italia". 

Pavanello, 31 anni, è un produttore musicale, originario di Padova, che vive nella città cinese da 6 anni. Racconta su Instagram il suo isolamento all’interno di un centro Covid nella megalopoli cinese, tra centinaia di brandine, colpi di tosse e poca privacy. Il centro in cui si trova Pavanello è un capannone per le fiere: all'interno sono state allestite delle mini camere da letto, dove dormono quattro persone.

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Raggiunto da Today.it, il produttore musicale ha raccontato la sua permanenza nel centro: "La cosa che mi pesa di più è la mancanze di docce - ha detto - e siamo costretti in un lavandino con l'ausilio di una bacinella e di un piccolo asciugamano che ci hanno dato quando siamo entrati". Ma sono diversi gli ostacoli quotidiani. "I bagni hanno condizioni igieniche, perché ovviamente vengono utilizzati da migliaia di persone e, d'altronde, non vengono puliti con frequenza". Pavanello non sa quando lascerà il centro Covid perché, racconta, "non ci hanno fornito indicazioni sulle procedure né sui trattamenti sanitari, che, in realtà non riceviamo perché siamo tutti asintomatici". Ma l'italiano cerca di affrontare quest'esperienza difficile con positività. 

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