Mondo

Messico, il narcos "El Chayo" ucciso per la seconda volta

Dopo l'arresto del "Chapo" e il ritrovamento di decine di cadaveri nelle ultime settimane, altro duro colpo al narcotraffico mondiale: Nazario Moreno è stato ucciso dalle forze federali. Ma la sua morte era stata già annunciata tre anni fa

MESSICO - Per il governo era stato ucciso in una sparatoria più di tre anni fa e la sua morte era stata annunciata come uno dei principali colpi inferti ai narcos latino-americani. E invece, facendosi beffe di un evidente scambio di persona da parte della autorità locali, Nazario Moreno detto "El Chayo" ha continuato per tutto questo tempo a portare avanti i suoi traffici sporchi in Messico. Fino a ieri, quando è stato ucciso "per la seconda volta".

I militari lo hanno localizzato a Tumbiscatio, nello stato di Michoacan, nell'ovest del Messico. "Ha aggredito le forze federali, che sono state costrette a rispondere. Il presunto delinquente è stato ucciso", ha detto prudentemente in conferenza stampa Alejandro Rubido, responsabile del Sistema nazionale di pubblica sicurezza, forse memore della gaffe di tre anni fa da parte delle autorità messicane.

E questo nonostante tutta la giornata di ieri sia servita per provare, con dati certi, che l'uomo ucciso fosse proprio lui, Nazario Moreno detto "El Chayo", leader dei Cavalieri Templari e capo indiscusso del cartello della droga conosciuto come la Familia Michoacana, gruppo noto per l'invocazione di una "giustizia divina" contro il nemico.

Alla fine, l'analisi delle impronte digitali ha confermato "al 100%" l'identità della vittima ed ha fornito l'occasione ad alcuni esperti locali di ricordare "l'improvvisazione della strategia" dell'ex presidente Felipe Calderon nella lotta ai narcos. All'epoca dell'annuncio della morte di "El Chayo", notizia poi rivelatasi falsa, "ci fu un'imprudenza", ha commentato Javier Oliva, esperto di sicurezza dell'Università nazionale autonoma del Messico.

Dopo l'arresto del narcotrafficante numero uno del paese, El Chapo, un altro duro colpo è stato inferto dal governo messicano contro i cartelli della droga. Ma la sensazione - confermata dalle decine di cadaveri ritrovati nell'ultima settimana - è che la guerra "tra narcotrafficanti" sia appena iniziata. E il sospetto è che questi blitz siano non solo merito delle autorità ma "effetti collaterali" di una faida che non conosce limiti.

Guarda il servizio


Si parla di