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Trovato impiccato il vicepresidente del colosso petrolifero russo Lukoil

Secondo un canale Telegram russo, il dirigente avrebbe affermato di sentirsi poco bene, per poi chiudersi nel proprio ufficio per ore. Lo scorso ottobre era morto il presidente della stessa compagnia

Un'altra morte sospetta in Russia. La più grande compagnia petrolifera del Paese, Lukoil, ha annunciato la morte "improvvisa" del suo vicepresidente Vitaly Robertus. In un comunicato il colosso del petrolio sostiene che il dirigente sia stato trovato impiccato. Robertus aveva 54 anni ed era alla Lukoil da più di 30 anni: il suo decesso è l'ultimo di una serie di alti dirigenti del settore morti in circostanze sospette. Lo scorso ottobre, era morto all'età di 66 anni il dirigente della stessa Lukoil, Vladimir Nekrasov, per "insufficienza cardiaca", secondo quanto dichiarato dall'azienda.  

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Già nel 2022, era stato trovato morto un altro dirigente del colosso, Alexander Subbotin, apparentemente per un attacco di cuore. Sempre nello stesso anno l'allora presidente di Lukoil Ravil Maganov era deceduto dopo essere caduto dalla finestra di un ospedale di Mosca.

La versione non ufficiale

Secondo il canale Telegram "Baza", considerato vicino alla polizia e ai servizi di sicurezza, si tratterebbe di suicidio. Il corpo di Robertus - si legge - è stato trovato nell'ufficio della Lukoil in Sretensky Boulevard a Mosca. Secondo quanto riferito, poco prima della sua morte Robertus aveva detto di non sentirsi bene e aveva chiesto compresse per il mal di testa. Dopodiché l'uomo si sarebbe chiuso nel proprio ufficio per diverse ore senza rispondere al telefono. Alcuni colleghi avrebbero quindi deciso di forzare la porta, trovando il cadavere. La causa della morte sarebbe da ricondursi all'asfissia.


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