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Antibiotici nel pollo venduto nei supermercati: rischio superbatteri

Inchiesta svela che allevatori polacchi usano farmaci in modo inappropriato. Una grande azienda esporta poi i prodotti avicoli surgelati destinati a grandi catene come Lidl

Allevamenti intensivi di polli, dove spesso di rende necessario un uso intensivo di antibiotici. Immagine estratta da un video di Compassion in world farming

Un'inchiesta nel Regno Unito ha svelato che un'azienda polacca, che vende pollame congelato anche ai supermercati Lidl e Asda, ha acquistato animali a cui sono stati somministrati antibiotici "fondamentali per la salute umana", il cui uso dovrebbe limitarsi solo a casi specifici e sotto controllo veterinario. La rivelazione sta facendo crescere le preoccupazioni per la diffusione di "superbatteri mortali" e fa riemergere a livello europeo la necessità di stabilire precisi limiti e controlli negli allevamenti intensivi dove si fa maggior uso di antibiotici anche "preventivi". Questa pratica si è diffusa per compensare le pessime condizioni in cui vivono questi animali, privati di luce, movimento e costretti ad ingrassare in modo smodato e repentino.

Abuso di antibiotici

Il caso è esploso ne Regno Unito, dove il Bureau of Investigative Journalism (Centro per il giornalismo investigativo - Bij) ha scoperto che l'azienda polacca di carne SuperDrob, che vende prodotti avicoli congelati a catene come Lidl e Asda, acquista pollo da allevamenti che utilizzano antibiotici fluorochinolonici. Questi ultimi sono classificati come "di importanza critica per la salute umana" dall'Organizzazione mondiale per la salute (Oms) e sono spesso usati per trattare gravi infezioni da salmonella negli esseri umani. Il loro utilizzo è legale, ma deve avvenire sotto controllo veterinario, mentre non è consentito l'uso preventivo su animali sani, in base alle ultime indicazioni stabilite a livello europeo.

Resistenze letali

Gli scienziati evidenziano da tempo la connessione tra abuso di antibiotici negli allevamenti e lo sviluppo di batteri potenzialmente letali che determinano "resistenza agli antibiotici". Questo significa che quei farmaci potrebbero non funzionare più per trattare le infezioni umane. I batteri resistenti agli antibiotici, noti anche come "superbatteri", rappresentano una minaccia per la salute umana. Nel 2019 avrebbero provocato 1,2 milioni di morti a livello globale.

Vendite in crescita

La Polonia è il più grande produttore europeo di carne di pollame. Nonostante lo scorso anno l'Unione europea abbia fissato limiti più stringenti all'uso di antibiotici, sembra che nel Paese dell'Est Europa l'uso di questi farmaci negli allevamenti non si sia arrestato, anzi sia aumentato in modo vertiginoso. Secondo i dati raccolti dal Bij, le vendite di fluorochinoloni in Polonia sono salite di oltre il 70%. In particolare sono incrementate le vendite di colistina, un farmaco usato in extremis per trattare infezioni gravi che non hanno risposto ad altri farmaci. L'Oms lo classifica come di "fondamentale importanza per la salute umana".

I testimoni

SuperDrob è uno dei principali produttori di pollame in Polonia, particolarmente dedito alle esportazioni, da cui proviene oltre il 50% delle sue entrate. A confermare le indagini di Bij ci sono state testimoniante dirette da parte di fonti sul campo. In primis un allevatore che fornisce pollo all'azienda, poi un veterinario che fornisce i suoi servizi agli allevamenti. Nelle interviste entrambi hanno confermato che venivano utilizzati antibiotici fluorochinolonici. La somministrazione di questi medicinali in sé non è illegale. Il Bij ha però effettuato dei test, supervisionati da un accademico dell'Università di Oxford, da cui risultano batteri resistenti ai fluorochinoloni in campioni di rifiuti raccolti da diversi allevamenti di pollame polacchi che avrebbero fornito SuperDrob.

La difesa aziendale

L'azienda, secondo quanto riporta il giornale The Guardian, ha affermato che i farmaci erano effettivamente adoperati, ma che sono in atto politiche rigorose per garantire che vengano utilizzati solo nei casi necessari, precisando che comportamenti contrari sono vietati anche per i fornitori. "Dove c'è un bisogno veterinario di cure mediche, allora viene usato sotto la supervisione dei veterinari", ha scritto la società polacca in una nota, sostenendo che eliminerà gradualmente questi antibiotici entro il 2025. Per quanto riguarda i supermercati che vendono prodotti forniti dall'azienda polacca, Lidl ha affermato che ai suoi fornitori è stato proibito l'uso di antibiotici come misura preventiva, mentre Asda sostiene di effettuare rigorosi controlli di sicurezza e qualità sui prodotti importati, ricordando ai clienti di cuocere sempre accuratamente la carne di pollo per evitare infezioni.

Epidemia da salmonella

La società polacca non viene coinvolta per la prima volta in uno scandalo. Nel 2020 le autorità dell'Ue e del Regno Unito hanno identificato gli stabilimenti e gli allevamenti di carne SuperDrob come la principale fonte dell'epidemia di salmonella nel Regno Unito che ha infettato più di 400 persone. Dopo aver esaminato le sequenze genetiche dei batteri responsabili dell'epidemia, il centro di giornalismo investigativo ha scoperto che la maggior parte era resistente ai fluorochinoloni. Alcuni campioni sono risultati resistenti anche a più farmaci, rendendo le infezioni ancora più difficili da trattare.

Cambiamenti in atto

Per giustificarsi SuperDrob all'epoca ha sostenuto che, al momento dell'epidemia, l'industria era controllata dallo Stato. Ha assicurato di aver in seguito introdotto un proprio sistema per il controllo della salmonella, sviluppato da specialisti interni del dipartimento di qualità e malattie del pollame. Ha inoltre affermato di aver anche modificato i contratti con i suoi allevatori per garantire l'adozione di questi sistemi anche nelle loro strutture. A partire da marzo 2021 non sono più stati rilevati casi simili.

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