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La ragazza col corpo ustionato "rinata" grazie ai tatuaggi

Lali Juarez ha visto il suo corpo deturpato a soli 18 anni per un incidente domestico. Grazie all'arte dei tatuaggi è riuscita a ricoprire le sue ferite

Foto Instagram Lali Juarez

Il fuoco ha cambiato la vita di Lali Juárez: questo è innegabile. Con il 30% del corpo coperto da cicatrici, la giovane ha scoperto i tatuaggi curativi trasformando un malessere interno in positività. La storia di Lali oggi, anche attraverso il suo profilo Instagram, sta dando coraggio a tanti con lo stesso problema o che affrontano altri drammi. Oggi ha 28 anni e sta per laurearsi in Criminologia, ha una passione per la grafologia e una nuova visione del futuro. Dieci anni fa non era così, un incidente domestico ha rischiato di cambiarle radicalmente la vita. Lali aveva 18 anni ed era a casa da sola, mancavano pochi giorni all’inizio dell’ultimo anno delle superiori. Per lei il sogno di una vacanza a San Carlos de Bariloche come ‘premio’ per la conclusione di un ciclo di istruzione.

Il giorno dell'incidente 

Quel giorno suo padre era a lavoro, la mamma era uscita per andare dal parrucchiere. Lali si alza con calma e decide di prepararsi un tè, con indosso ancora il pigiama e una giacca di casa in nylon. È stato un attimo: ricorda di aver acceso la stufa e poi di aver corso per il patio con la giacca da camera in fiamme. Il fuoco le ha avvolto il petto e il collo. A mente fredda, ha ammesso di aver fatto il contrario di quanto si suggerisce in questi casi: la corsa ha alimentato le fiamme. Se si fosse rotolata sul terreno o avesse cercato di tamponare con una coperta probabilmente le fiamme non si sarebbero propagate in questo modo. Ma la realtà è diversa da quella che appare nei film e in quei momenti di terrore si pensa solo a scappare per chiedere aiuto.

La richiesta d'aiuto

I familiari non avevano un cellulare, quindi Lali corre dai vicini per ricevere soccorso. La mamma è accorsa subito dopo portandola in ospedale. Aveva il 30% del corpo ustionato, in gran parte con ustioni di terzo grado. Lali si è svegliata una settimana dopo in una stanza bianca, era stata messa in coma farmacologico per non farle sentire il dolore. Poi in terapia intensiva per un mese, isolata per evitare infezioni e 33 operazioni in anestesia generale, necessarie per rimuovere parti di pelle sana e trapiantarle nelle zone ustionate. Quando poi è stata dimessa non è tornata a scuola perché si vergognava del suo corpo. Così si è chiusa in se stessa.

I tatuaggi come cura 

È stato un lungo processo di accettazione, passato anche per una nuova operazione: al seno, per farlo riempire e rilassare un po’ la pelle. Qualcosa poi è migliorato, ma la sostanza non cambiava si sentiva sempre diversa. Fino a quando un anno fa mentre era con un’amica e sua mamma a guardare le foto su Instagram ha notato il profilo di Candelaria Tinelli, che ha gran parte della sua pelle ricoperta di tatuaggi, compresa quella del petto, del collo e delle braccia. Da allora ha scoperto i tatuaggi curativi, un progetto destinato a chi ha subìto incidenti, gravi ustioni e persino donne sopravvissute al cancro al seno che hanno perso i capezzoli durante la mastectomia. Lali ha iniziato a farsi tatuaggi. “Il dolore che ho provato nel farmi tatuare non è niente in confronto a quello che ho provato quando non sono riuscita a guardarmi allo specchio per 10 anni”, ha raccontato. Oggi il suo account Instagram conta 154mila follower e Lali lo usa cerca di aiutare altre persone che hanno subito incidenti come il suo.


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