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I raid aerei contro l'Isis hanno ucciso almeno 352 civili

Il bilancio del Pentagono dopo tre anni di operazioni militari

I raid aerei della coalizione anti-Isis guidata dagli Usa in Iraq e Siria hanno ucciso almeno 352 civili. È il bilancio fornito dal Pentagono, relativo a un arco temporale di quasi tre anni durante i quali la coalizione ha realizzato oltre ventimila attacchi (fino al marzo 2017).

Il dato è contenuto nel rapporto mensile sulle morti di civili causate da Inherent Resolve, l’operazione militare iniziata nell’agosto 2014, ed è in rialzo rispetto ai 229 decessi contati fino alla fine dello scorso febbraio. “Siamo dispiaciuti dalle perdite di vite di civili non volute risultanti dagli sforzi della coalizione per sconfiggere l’Isis in Iraq e Siria”, ha spiegato la coalizione offrendo le sue condoglianze alle famiglie colpite.

L’esercito americano ha spiegato che l’analisi sulle morti di civili viene fatta pur non riuscendo sempre a ricorrere a “metodi tradizionali investigativi come interrogatori di testimoni e analisi sul posto”.

Come riferito dalla coalizione, vengono intervistati “piloti e altro personale coinvolto nel processo con cui viene realizzato un raid, vengono analizzati attacchi e video, se disponibili, e si analizzano informazioni fornite da agenzie governative, organizzazioni non governative, partner e media sia social sia tradizionali”. Restano comunque dubbi sul numero effettivo di morti di civili.


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