Mondo

In Siria si sparano bombe anche contro le scuole

Un video diffuso da Hrw mostra un gruppo di bambini terrorizzati dai colpi di artiglieria che colpiscono la loro scuola, a Dael

Anche scuole e studenti sono sotto attacco in Siria. E' quanto denuncia oggi Human Rights Watch (Hrw) nel rapporto 'Safe No More: Students and Schools under Attack in Syria', in cui si denuncia come sia il regime di Damasco che i combattenti dell'opposizione abbiano usato le scuole come basi militari, caserme, centri di detenzione e postazioni per i cecchini.

Il rapporto si basa sulle testimonianze di decine di siriani che hanno lasciato il Paese dopo l'inizio della rivolta, nel marzo 2011. Secondo la ricerca di Hrw, studenti e insegnanti sono stati interrogati dagli agenti del regime e molti di loro sono stati picchiati per presunte attività anti-governative. Alcuni testimoni hanno riferito di bombardamenti lanciati dal regime contro scuole che non erano adibite a scopi militari.

Un video diffuso da Hrw mostra un gruppo di bambini terrorizzati dai colpi di artiglieria che colpiscono la loro scuola, a Dael, nell'ottobre del 2012.

"I bambini hanno dovuto fronteggiare orrori della guerra che nessun bambino dovrebbe sopportare: interrogati, presi di mira e attaccati - ha denunciato l'autrice del rapporto, Priyanka Motaparthy - le scuole dovrebbero essere luoghi sicuri, ma in un Paese che una volta attribuiva molta importanza alla scuola, molti bambini siriani non hanno accesso all'istruzione di base e stanno così mettendo a rischio il loro futuro".

Secondo quanto precisato dall'Unicef, almeno una scuola su cinque non è più in funzione, mentre sono migliaia gli edifici scolastici distrutti, danneggiati o trasformati in ricoveri di fortuna per gli sfollati. "Sia le forze governative che i gruppi armati dell'opposizione hanno la responsabilità di proteggere la vita dei bambini e il loro diritto all'istruzione - ha aggiunto l'autrice del rapporto - usando le scuole per scopi militari si mette a rischio la vita dei bambini e si distruggono le speranze per il loro futuro".

GUARDA IL VIDEO DI HUMAN RIGHTS WATCH


Si parla di