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Piroga si ribalta, è strage di migranti: si temono centinaia di morti sulla rotta "più pericolosa del mondo"

Dramma al largo di Saint Louis: una barca, pare con oltre 300 persone a bordo, lungo la rotta verso le isole Canarie, si è rovesciata nell'Oceano Atlantico. Soccorsi finora solo 19 superstiti

Tragedia al largo di Saint Louis, in Senegal: una piroga, forse addirittura con oltre 300 persone a bordo, lungo la rotta verso le isole Canarie, la ruta Canaria, si è rovesciata nell'Oceano Atlantico. Soccorsi finora solo 19 superstiti. Il bilancio del naufragio potrebbe essere catastrofico. Nella mattinata oggi sono riprese le ricerche. Il "cayuco", una canoa tradizionale, era partito da Joal, in Senegal. La maggioranza delle persone a bordo erano senegalesi, ma c'erano anche uomini e donne provenienti da Guinea Conakry e Gambia.

La rotta mortale Senegal-Canarie

Da mesi l'arcipelago spagnolo nell'Oceano Atlantico è diventato uno dei punti principali di approdo di migranti a sud dell'Europa. Più arrivi che a Lampedusa in certi periodi. Dal 1994 è iniziato il traffico lunga la rotta Senegal-Canarie. La recente crescita del traffico si deve, sostanzialmente, al rafforzamento della frontiera a nord del Marocco, con le barriere delle enclave spagnole di Ceuta e Melilla invalicabili. La rotta è sempre più utilizzata negli ultimi anni poiché sono stati istituiti controlli più severi per impedire alle persone che attraversano il Mediterraneo di arrivare in Europa. In migliaia tentano la sorte via mare direttamente da Senegal e Mauritania.

Si naviga al largo su semplici pescherecci a piroga

Molto spesso l'oceano non perdona. La rotta è, infatti, tra le più mortali al mondo: si naviga su semplici pescherecci a piroga, poco più di grandi canoe, sballottati dalle onde atlantiche, condotti da persone senza esperienza che smarriscono più facilmente la rotta e che si spingono sempre più al largo per evitare di essere intercettati.

Al timone spesso persone senza esperienza

A volte sono gommoni, impreparati per affrontare l'oceano e condotti da persone senza esperienza che smarriscono più facilmente la rotta.  La rotta delle Canarie è un cimitero acquatico, come il Mediterraneo centrale.

Alcuni osservatori l'hanno definita "la rotta migratoria più pericolosa del mondo", ed è un'opinione diffusa tra le associazioni umanitarie. In alcuni anni, a inizio decennio, le statistiche raccontavano che un morto o un disperso su cinque censiti nel mondo dall'organizzazione internazionale per le migrazioni erano morte nell'Atlantico mentre erano diretti proprio verso le isole Canarie. Ma sono stime al ribasso, perché il numero di "naufragi fantasma" di cui non si è mai avuta notizia sono senz'altro più alti nell'oceano, dove le condizioni di navigazione possono peggiorare in pochissimo tempo, piuttosto che nel Mediterraneo.

Il presidente delle Isole Canarie, Fernando Clavijo, negli ultimi mesi ha espresso a più riprese la sua preoccupazione per l'insufficiente risposta del governo centrale a questa crescente crisi migratoria. Clavijo ha utilizzato i social media per criticare la mancanza di azione da parte di Madrid.

Sui social giornalisti come Txema Santana (su X, l'ex Twitter, è @txemita) giorno dopo giorno dall'arcipelago canario danno conto degli arrivi di migranti. Sbarchi che nemmeno l'ultima strage fermerà: è l'unica certezza.

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