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Stuprata da 22 uomini, muore poco dopo: la polizia nega tutto, bufera sui social

La notizia che sta scuotendo il Pakistan: la violenza sarebbe avvenuta all'interno di una fabbrica di Karachi, ma la polizia locale ha bollato la storia come "fake news", scatenando l'indignazione dell'opinione pubblica

Foto di repertorio Ansa

Orrore in Pakistan, dove una donna sarebbe stata stuprata per tutta la notte da 22 uomini, che poi l'avrebbero abbandonata in fin di vita fuori dalla fabbrica in cui era avvenuto l'abuso. Sarebbe successo nella città di Karachi, capitale economica del Paese, dentro uno stabilimento che produce capi d'abbigliamento jeans per la multinazionale Artistic Milliners. La vittima dello stupro lasciata dal branco nei pressi dell'edificio, sarebbe morta poche ore dopo.

Un delitto orribile che ha sconvolto l'opinione pubblica, ma che la polizia locale ha bollato come "fake news", scatenando un'ondata di proteste: La notizia è stata riportata da diversi media internazionali e ha trovato molto risalto sui social, tanto da spingere il capo del distretto Muqaddas Haider ha diffondere un documento in cui sostiene si tratti di "un tentativo di d diffamare la reputazione dell'azienda, un punto di riferimento per tutta la comunità, da parte di un giornalista". "Non vi sono dettagli sulla vittima, sull'autopsia o si quale stazione di polizia stia indagando sul caso".

"Dietro questa propaganda - scrive la polizia - si cela il giornalista Sagir Buledi, membro della Sindh Sajagi Labour Federation, che gestisce il falso canale Dhoom plus su Facebook".

La dichiarazione della polizia ha scatenato il caos sui social, con molti utenti che hanno accusato gli agenti di voler insabbiare il caso per proteggere gli interessi della ricca azienda, iniziando a condividere la storia con l'hashtag #ArtisticMillinersRapeCase. Secondo il portale che ha diffuso la notizia, la vittima dello stupro di gruppo sarebbe una dipendente della fabbrica, rimasta oltre l'orario di lavoro per gli straordinari che le erano stati richiesti. Un turno aggiuntivo che sarebbe poi diventato un incubo. Dettagli che ovviamente sono tutti da confermare.



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