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Mosca annuncia il ritiro di parte delle truppe: "Sventata l'escalation"

Alcune delle forze russe schierate per esercitazioni militari nei pressi della frontiera stanno rientrando alle loro basi. Lo riferisce il ministero della Difesa di Mosca. Kiev esulta, ma non è finita. Cosa sta succedendo

L'Ucraina e l'Occidente, assieme, "sono riusciti a sventare l'escalation da parte della Russia", dichiara Kiev dopo le notizie dell'avvio di un parziale ritiro delle truppe russe dalle esercitazioni presso il confine con l'Ucraina. Numeri certi però ancora non ce ne sono. E' presto. Ma sono spiragli, spiragli veri, i primi da molti giorni a questa parte.

Ritiro parziale, primi spiragli

A metà mattina inizia a circolare la notizia che alcune delle forze russe schierate per esercitazioni militari nei pressi della frontiera ucraina stanno rientrando alle loro basi. Lo riferisce il ministero della Difesa di Mosca, citato dalla Tass. "Unità dei distretti militari meridionali e occidentali, che hanno completato i loro compiti, hanno già iniziato a caricare i mezzi di trasporto ferroviari e terrestri e oggi inizieranno a rientrare alle proprie basi", ha dichiarato in una nota il generale maggiore Igor Konashenkov, portavoce della Difesa russa. "Mentre le misure di addestramento al combattimento si avvicinano alla conclusione, le truppe, come sempre avviene, effettueranno marce combinate alle proprie basi permanenti", aggiunge Mosca.

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Il Ministero della Difesa della Federazione Russa ha dichiarato di avere filmato e diffuso immagini delle operazione di carico di equipaggiamento militare blindato, collocato su piattaforme ferroviarie, a conferma del ritiro dell'equipaggiamento da esercitazioni su larga scala intorno all'Ucraina.

Inversione di marcia per piazza Affari e per le principali Borse europee che, dopo un avvio debole, ora tentano la strada del rimbalzo confortate dalle notizie dei primi segnali 'distensivi. A Milano, poco dopo le 10.00, l'indice Ftse Mib guadagna l'1,02% e l'All Share l'1,04%. In rialzo anche Francoforte (+1,16%), Londra (+0,8%), Parigi (+1,11%), Madrid (+0,94%).

Questa mattina Washington aveva rilanciato l'allarme sul rischio di un attacco della Russia all'Ucraina questa settimana. "Siamo profondamente preoccupati dal fatto che Mosca possa agire già questa settimana", ha dichiarato il segretario di Stato americano Antony Blinken all'emittente televisiva France24. "Tutto ciò che vediamo in termini di dispiegamento di forze russe intorno all'Ucraina ci porta a questa conclusione". "La strada della diplomazia resta aperta", aveva però tenuto a sottolineare. "Stiamo facendo tutto il possibile per convincere la Russia che dovrebbe percorrere la via della diplomazia, la via del dialogo per risolvere pacificamente tutte le divergenze esistenti".

Intanto il dipartimento di Stato ha invitato i cittadini Usa presenti in Bielorussia a lasciare "immediatamente" il Paese con "mezzi commerciali o privati", avvertendo che la situazione è divenuta "imprevedibile". I viaggi in Bielorussia erano già sconsigliati ai cittadini Usa, dopo che il dipartimento di Stato aveva assegnato al Paese la categoria di rischio 4, la più alta.

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz è arrivato oggi a Mosca per incontrare il presidente russo Vladimir Putin.

Frattini: "La strada è la 'finlandizzazione' dell'Ucraina" 

"Mi pare difficilmente verosimile un'escalation militare che conduca ad un'azione bellica". A dirlo è il presidente del Consiglio di Stato, Franco Frattini, in una intervista riporatata da alcuni quotidiani. Ex ministro degli esteri in due governi di centrodestra, Frattini, è stato anche commissario europeo. "La via della pace è ancora esplorabile - dice - anche perché altrimenti non sarebbero andati là prima Macron, poi Scholtz e ora Di Maio. C'è una strada, che da varie parti si sta esplorando e che non è stata smentita neppure dopo l'incontro tra Macron e Putin, dove pure il Cremlino aveva corretto la nota francese che parlava di 'soluzione vicina'. La strada è la 'finlandizzazione' dell'Ucraina", uno stato 'cuscinetto', neutrale. Teme una nuova guerra fredda? "Mi fa molto più paura l'incidente che possa provocare una 'guerra calda'. Un missile lanciato per errore, da una o dall'altra parte, che distrugga una casa, un villaggio, delle vite umane".

Russia-Ucraina: il piano per evitare la guerra fino all'ultimo secondo 


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