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L'Inghilterra apre una nuova miniera di carbone: non succedeva da 30 anni

Via libera all'impianto di Whitehaven: per legge, dovrà chiudere i battenti entro il 2049

Una miniera di carbone

L'ultima volta che fu tagliato il nastro inaugurale di una nuova miniera si era ancora nello scorso millennio. Adesso, dopo 30 anni, il Regno Unito rilancia la corsa al carbone: le autorità britanniche hanno infatti approvato il progetto di una nuova miniera di carbone a Whitehaven, nel nord-est dell'Inghilterra. Sarà costruita dalla West Cumbria Mining e servirà a estrarre coke per la produzione di acciaio nel Paese e per l'export verso il resto dell'Europa.

Il progetto ha un costo di 165 milioni di sterline e, secondo il governo, creerà circa 500 nuovi posti di lavoro. A regime, l'impianto produrrà 2,8 milioni di tonnellate di carbon coke all'anno. La notizia ha scatenato le proteste degli ambientalisti: secondo le stime ufficiali, l'impianto di estrazione produrrà circa 400.000 tonnellate di emissioni di gas serra all'anno, ossia come mettere in circolazione 200mila nuove automobili a benzina. Gli ecologisti stanno già pensando di citare in giudizio lo Stato per violazione dei suoi obblighi internazionali nella lotta ai cambiamenti climatici.

Ma il governo guidato da Rishi Sunak si difende sottolineando che la produzione casalinga di carbone eviterà al Regno Unito di importarlo, e che l'80% del coke estratto a Whitehaven verrà esportato all'estero, per la precisione nell'Europa occidentale. “Questo carbone sarà utilizzato per la produzione di acciaio, che dovrebbe altrimenti essere importato. Non sarà utilizzato per la generazione di energia", ha spiegato un portavoce del governo. Per Londra, l'impatto complessivo della miniera sarà neutrale da un punto di vista climatico, almeno per quanto riguarda le emissioni del Paese. 

Ma per diversi esperti, la decisione del governo Sunak è un errore sia per il clima, sia per l'economia. Il Regno Unito ha approvato una serie di leggi che le impongono di portare tutte le emissioni di gas serra a zero entro il 2050. Per questo, la miniera dovrà chiudere i battenti entro il 2049. Inoltre, i critici sostengono che il progetto non sia strategicamente conveniente, dato che la domanda di carbone nella produzione di acciaio sta diminuendo mentre l'industria si sposta verso l'idrogeno. 


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